![]()  | 
![]()  | 
![]()  | 
![]()  | 
![]()  | 
Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Mika Aaltonen
Turku (Finlandia)
16/11/1965
Centrocampista
Interno
Inter,
Bologna
8,5
Cervellone
Unico calciatore a preferire lo studio al calcio giocato
12/03/2006
di Cristian Vitali
Correva l’anno 1987 e nei Sedicesimi di Finale di Coppa UEFA l’Inter ospita a San Siro una squadra di dilettanti finlandesi, il Turun Palloseura, club sportivo della città di Turku. Sul risultato di 0-0, al minuto 11 del secondo tempo la palla arriva ad un giovane centrocampista mingherlino e biondo, un certo Mika Aaltonen, che da una trentina di metri fa partire una specie di missile terra-aria che lascia di stucco Walter Zenga, all’epoca portiere della Nazionale: si tratta di un tipico caso di quello che, in gergo, viene definito “eurogol”. Grazie a quella rete il Turun vinse incredibilmente quella partita 1-0 (anche se poi perse 2-0 in Finlandia nel ritorno venendo quindi eliminato), ma quel che conta è che quella sera per Mika la vita prese una curva imprevista e miracolosa, almeno quanto il tiro che scagliò verso la porta nerazzurra. Fu così che l’allora Presidente dell’Inter Ernesto Pellegrini si innamorò subito del ragazzo autore del gol-partita di quella gara giocata al “Meazza” e lo acquistò immediatamente. Ma a quel tempo nell’Inter c’erano già Passarella e Scifo come stranieri e quindi Mika viene spedito in prestito al Bellinzona, squadra di Serie B svizzera. All’inizio del campionato successivo Giovanni Trapattoni punta sul trio straniero composto da Matthaeus, Brehme e Ramon Diaz (destinato a frantumare record su record e a vincere lo Scudetto).
Ad Aaltonen viene allora offerta una buona sistemazione nel neopromosso Bologna, divenendo il primo calciatore finlandese nella storia del campionato italiano. Rarissimo caso di studente-calciatore, da Ottobre ad Aprile riesce addirittura a superare quattro esami alla Facoltà di Economia e Commercio e ne approfitta per aggiungere l’Italiano all’elenco già notevole delle lingue che parla correttamente. Il suo rendimento scolastico fu di gran lunga superiore e quello sul campo: giocò in tutto tre spezzoni di partita, tutti nel mese di Ottobre, per un totale di 37 minuti complessivi. Ad Aprile senza dire niente a nessuno se ne tornò in Finlandia: nessuno se ne accorse. Nel prosieguo della sua carriera non ci saranno grandi acuti: giocherà in Olanda, Germania ed addirittura Israele prima di chiudere, non ancora trentenne, in Patria, a causa di persistenti dolori all’anca; inoltre, pare che più che al pallone pensasse effettivamente alla Laurea. E così fu: divenuto in seguito Dirigente e stimato Economista, attualmente insegna Economia e collabora presso il Centro Ricerche della “School of Economics and Business Administration” di Turku. E ogni tanto ripensa a quella magica sera, a quel tiro che – nel bene e nel male – gli ha cambiato la vita.
| Stagione | Squadra | Presenze | Reti | 
| 1982-87 | Turun Palloseura | 85 | 12 | 
| 1987-88 | Inter | - | - | 
| Gen. 88 | Bellinzona | 14 | 3 | 
| 1988-89 | Bologna | 3 | - | 
| 1989-90 | Haerta Berlino | 12 | - | 
| 1990-91 | Feyenoord | ||
| Gen. 91 | Twente | ||
| 1991-93 | Turun Palloseura | 86 | 7 | 
| 1993-94 | Hapoel Beer | 11 | - | 
| Gen. 94 | Tampereen | 5 | 1 | 
| 
Copyright © 2006 Calciobidoni.it — Le Meteore e i Bidoni del calcio italiano | Webmaster Cristian Vitali
 Qualsiasi materiale pubblicato (testi ed immagini) può essere riprodotto a condizione che venga citata la fonte — Calciobidoni.it  |