Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Nome e Cognome:

François Omam-Biyik


Luogo di Nascita:

Sakbayenne (Camerun)


Data di Nascita:

21/05/1966


Ruolo:

Attaccante


Posizione:

Centravanti


Squadra:

Sampdoria

Voto al Bidone:

7,5


In una parola:

Salterino



François Omam-Biyik


Unico acuto della sua carriera durante i Mondiali 1990


08/08/2009

di Cristian Vitali

«Io non conosco lui, aspetto di vederlo all’opera per giudicare. Certo, per il campionato italiano occorre essere davvero al massimo per fare bene»
(Vujadin Boskov, allenatore Sampdoria)

Non si è mai capito perché Mantovani (Enrico, il figlio di Paolo, che effettivamente di calcio non è che ci capisse poi molto) abbia deciso di ingaggiare questo giocatore ormai “alla frutta”, che era finito alla veneranda età di 32 anni a giocare in Messico. Un acquisto che definire inutile è riduttivo: alla Sampdoria arrivò nel mercato di Gennaio del 1998, e raggranellò in 6 mesi appena 6 presenze, ovviamente senza realizzare gol, tutte ottenute subentrando ad incontro in corso. Di quelle prestazioni tutti si ricordano che l’unica sua filosofia di gioco era il colpo di testa, quasi che i piedi fossero unicamente un’umile estensione della sua capoccia utili a farlo svettare sempre più in alto. Saltava in area, saltava a centrocampo, saltava in difesa: saltava sempre, indirizzando però ogni volta la palla nel senso opposto al gioco della Samp. L’unico guizzo della sua carriera – che lo fece diventare celebre – risale al Mondiale del 1990: allo Stadio “Meazza” di Milano si gioca Argentina-Camerun, partita inaugurale della competizione, in pratica Maradona, Passarella e Caniggia, Campioni del Mondo in carica, contro la “squadra materasso” della competizione. Il risultato sembra scontato, e invece a sorpresa gli africani vincono per 1-0 con rete al minuto 66 di Omam-Biyik, che superò il portiere avversario con un imperioso colpo di testa.

«Non è stato difficile accordarci perché entrambi avevamo la volontà di concludere»
(François Omam-Biyik, attaccante Sampdoria)
Tuttora, questa è la partita più ricordata della storia di “San Siro”. Il suo gol, in pratica, annunciò a gran voce al mondo intero l’arrivo del calcio africano nell’Olimpo di questo sport. All’epoca il nostro giocava in Francia, ma il meglio di sé (e non che è che fosse poi molto) lo metterà in mostra nell’América di Città del Messico, dove segnò con una media-gol eccezionale. Durante l'autunno del 1996 il Lecce sembrava interessato a lui. Ma quando la trattativa era ad un buon punto, il club pugliese ci ripensa, rinsavisce e annulla il trasferimento, ritenendo, probabilmente, che il camerunense non è adatto a un campionato difficile come quello italiano. Il sogno di giocare nel paese che gli aveva regalato la fama mondiale sembrava quindi finito ancora prima di iniziare. E invece pochi mesi dopo arrivò la chiamata della Sampdoria. Al termine del primo allenamento agli ordini di Boskov, dichiarò: «So di essere la terza punta, alle spalle di Montella e Signori, e spero di dare un contributo importante quando ce ne sarà bisogno». Con quei nomi in attacco, del suo aiuto non è che la Samp ne avesse proprio bisogno, ma magari avrebbe fatto comodo qualche suo golletto, che però mai arrivò. Dopo la breve ed anonima parentesi di Genova, tornò nuovamente in Messico, dove svernerà definitivamente fino all'alba del nuovo millennio, non prima di aver tentanto una breve apparizione nella Serie B francese, dove aveva sparato le sue migliori cartucce.


Stagione Squadra Presenze Reti
1986-87 Canon Yaoundè
1987-90 Laval 81 27
1990-91 Rennes 38 14
1991-92 Cannes 35 7
1992-93 Olympique Marsiglia 1 -
Set. 92 Lens 53 18
1995-97 América 75 49
1997-98 Yucatan Merida 81 27
Gen. 98 Sampdoria 6 -
1998-99 Atlante Telamon
1999-00 Chateraoux (B) 3 -
2000-01 Puebla 17 5
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