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Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Jesper Blomqvist
Umea (Svezia)
05/02/1974
Centrocampista
Esterno Sinistro
Milan,
Parma
7
—
Il timido e impacciato “Pinguino Biondo”, vero fantasma
12/03/2009
di Cristian Vitali
La storia del “Pinguino Biondo”, come veniva soprannominato, segue quasi di pari passo quella di Andreas Andersson. Gli emissari rossoneri, infatti, verso la fine del 1996 volarono in Scandinavia e, con una operazione lampo, tornarono a Milano con il contratto firmato di questi due già affermati “campioncini”. Jesper Blomqvist approda a Milano a Dicembre, pochi giorni dopo la clamorosa eliminazione del Milan dalla Champion’s ad opera dei norvegesi del Rosenborg. La squadra rossonera credeva molto in lui, forte del suo ottimo curriculum intravisto nel Goteborg: 18 reti e tanti cross per i compagni in 73 presenze nel campionato svedese, senza contare le sue belle involate sulla sua fascia di competenza in Champion’s League. Ma a Milano il buon Jesper non riuscì a fare qualcosa di eccezionale, come si credeva: non giocò male, ma da lui ci si aspettava molto di più. Realizzerà un gol, al Bologna a San Siro, su assist di Weah, ma non riuscirà mai ad incidere, complice la difficile annata dei rossoneri. Fu anche soprannominato “Casper”, sia per l’assonanza con il suo nome che per la sua similitudine con un fantasma, poiché più volte in campo era avulso dal gioco.
In pochi mesi la sua fama decresce rapidamente, preludio ad una sua cessione. E in effetti la stagione successiva gioca solamente una gara in rossonero prima di essere ceduto al Parma, dove il suo rendimento migliora, seppur di poco: al termine della stagione avrà collezionato 28 presenze ed 1 rete. Tuttavia, Blomqvist lascia l’Italia, ma clamorosamente per una squadra molto prestigiosa: il Manchester United. A volerlo fu nientemeno che Sir Alex Ferguson, che aveva notato le sue doti nel 1996 in una gara di Champion’s del Goteborg; a Manchester colleziona appena 25 presenze in 3 anni, riuscendo però a vincere nel 1999 Premier League, Champion’s e Coppa Intercontinentale. Mica male! Segue il declino: nel 2001 passa all’Everton, nel 2002 al Charlton Athletic e nel 2003 torna in Patria, al Djurgardens dove, a causa di ripetuti problemi al ginocchio, si ritira dall’attività agonistica a soli 31 anni, intraprendendo così la carriera di commentatore televisivo.
AGGIORNAMENTI —
A sorpresa, nel 2008 torna a giocare nella Serie B svedese, nell’Enkoping, dove ricopre anche il ruolo di Vice-Allenatore, ma non essendo riuscito a salvare il club dalla retrocessione decide di concludere nuovamente la carriera l’anno stesso. Nel 2010 accetta il ruolo di Vice di Michael Borgqvist nell’Hammarby, nella massima Serie svedese; durante questa stessa stagione torna a giocare in 6 partite, subentrando come Allenatore Capo per un breve periodo in seguito alle dimissioni di Borgqvist.
| Stagione | Squadra | Presenze | Reti |
| 1992-93 | Umea FC | 2 | - |
| 1993-97 | IFK Goteborg | 73 | 18 |
| Nov. 96 | Milan | 19 | 1 |
| 1997-98 | Milan | 1 | - |
| Nov. 97 | Parma | 28 | 1 |
| 1998-01 | Manchester United | 25 | 1 |
| 2001-02 | Everton | 15 | 1 |
| 2002-03 | Charlton | 3 | - |
| 2003-05 | Djurgarden | 9 | 1 |
| 2005-08 | Inattivo | ||
| 2008-09 | Enkoping (B) | 10 | 1 |
| 2009-10 | Hammarby | 6 | - |
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