Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Nome e Cognome:

Lajos Detari


Luogo di Nascita:

Budapest (Ungheria)


Data di Nascita:

24/04/1963


Ruolo:

Centrocampista


Posizione:

Trequartista


Squadre:

Bologna,
Ancona,
Genoa

Voto al Bidone:

6


In una parola:

Appesantito



Lajos Detari


Un panciuto talento ungherese dal caratterino difficile


06/02/2012

di Cristian Vitali

«Amico, quando io tocco pallone, quella è musica che tu non hai mai sentito. Nel mio piede cantano uccellini»
(Lajos Detari, centrocampista Bologna)
«Mangio pochissimo, ma di continuo. Ogni tre ore mi siedo a tavola»
(Lajos Detari, centrocampista Bologna | «La Repubblica», 28/11/1993)

Sembrava un predestinato: Lajos Detari muove infatti i suoi primi passi nel mondo del calcio nelle file dell’Honved, insieme al leggendario Puskas, con il quale spesso si vengono a creare delle scontate quanto pericolose similitudini. Considerato come il miglior calciatore ungherese degli ultimi 25 anni, trequartista geniale ed elegante, con la squadra ungherese ha vinto 3 campionati ungheresi e altrettanti titoli di capocannoniere per tre stagioni consecutive, dal 1984 al 1986. Dopo sei stagioni in Patria fa il grande salto nella Bundesliga, nelle file dell’Eintracht di Francoforte. Il talentuoso magiaro in riva al Meno resta un solo anno, ma disputa un grande campionato e, grazie ad un suo gol in finale con il Bochum, regala ai rossoneri la Coppa di Germania. I maggiori club europei si interessano a lui, in primis la Juventus, con la quale prese parte ad una tournee in America. Purtroppo per lui la squadra torinese preferì puntare su un promettente giovane che veniva dalla Fiorentina, tal Roberto Baggio da Caldogno, e contemporaneamente gli arrivò una “proposta indecente” dall’Olympiakos Pireo. Finisce quindi dritto dritto in Grecia: nei due anni che passa ad Atene Lajos dà spettacolo, ma l’inatteso arresto del Presidente del club lo costringe a fare di nuovo le valigie. E’ l’estate del 1990 quando, diventato Capitano della Nazionale ungherese, lascia la Capitale ellenica e approda nientemeno che al Bologna: “Arriva il nipote di Puskas” titola uno dei principali giornali sportivi della Penisola. Debutta in Coppa Italia nel derby vinto contro la Reggiana per 4-1 il 5 Settembre, ma il campionato si rivelerà più difficile del previsto, tant’è che finisce con la retrocessione. L’ungherese resterà al “Dall’Ara” anche per un’altra stagione in Serie B, evidenziando un sinistro brillante e una tecnica prelibata, unite però ad una costante indolenza ed un fisico non propriamente adatto ad un campionato impegnativo come quello italiano. Senza contare l’eccessiva arroganza di cui si rendeva interprete, tipica di chi si sente superiore, sempre e comunque. A mero titolo esemplificativo, al termine di una gara vinta dai rossoblu nel 1992 contro il Messina, un giornalista chiese a Detari come avesse fatto a sbagliare un gol praticamente fatto, e Lajos rispose serissimo: «L’ho sbagliato apposta, così i miei compagni impareranno a passarmi di più la palla».

«Il mio segreto? Ad Ancona gioco sempre, dunque mi diverto. Meglio qui che far panchina in una grande»
(Lajos Detari, centrocampista Ancona, dopo la gara Ancona-Inter 3-0 | «La Repubblica», 06/12/1992)
Evitata di un soffio la C1, Detari lascia la società felsinea con qualche strascico di polemica ed accetta l’offerta dell’Ancona, che per la prima volta nella sua storia si appresta a disputare la massima Serie. Ma le cose non andranno bene: nuova retrocessione e, dopo una breve parentesi in Turchia, il passaggio al Genoa, dove resterà pochi mesi cadendo nel più totale anonimato. Era evidente che il talento del magiaro si era ormai affievolito, anche se in Italia si è visto solo a sprazzi. Famoso per il carattere forte tipico del leader, nella sua avventura italiana litigò con tutti, ma proprio tutti, a partire dai compagni di squadra fino al magazziniere. Ma uno come lui non si poteva non perdonare, d’altronde era spesso in grado di vincere le partite da solo. Tuttavia, gli unici che erano disposti ad ingaggiare l’ormai bolso rifinitore erano gli svizzeri del Neuchatel, che lo sopportarono solo per un anno, a causa dei contrasti sorti con l’allenatore francese Gilbert Gress che, all’inizio della stagione successiva, lo mette fuori squadra. Durante questa annata dice addio alla Nazionale magiara con 61 presenze e 13 reti, dal 1984 al 1994. Lajos torna quindi all’ovile, in Ungheria, dove decide di restare inattivo per un anno, ma la voglia di giocare gli torna immediatamente quando dall’Austria lo chiama il Sankt Polten, ambiziosa formazione di seconda divisione. Con questa squadra Detari vince la classifica marcatori, ma la promozione nella massima Serie austriaca non arriva. Verso la fine del 1998 il fuoriclasse ungherese, giunto ormai all’età di 35 anni, torna in Patria dove vestirà le maglie del BVSC Budapest e del Dunakeszi ma, dopo un breve periodo in Romania nelle vesti di allenatore del Bihor Oradea, tenta un’ultima esperienza in una sconosciuta squadra slovacca, l’Horna Poton, al termine della quale smette di giocare e inizia la carriera di allenatore a tutti gli effetti. Una carriera ancor più movimentata di quella vissuta da giocatore, costellata da parecchi colpi di scena, il cui apice giunge nel Marzo 2006, quando il Presidente della federazione ungherese István Kisteleki gli chiese di guidare la massima rappresentativa Nazionale insieme a Peter Bozsik. Lajos accettò, ma dopo solo 10 mesi decise di lasciare a causa dei pessimi risultati conseguiti. Una leggenda metropolitana lo vede proprietario di un chiosco che vende porchetta a Milano Marittima: in realtà continua a fare l’allenatore dovunque capita e in qualsiasi situazione possibile.


«A Bologna le cose non andarono come avremmo voluto, siamo stati colpiti dalla sfortuna e dagli infortuni, io per primo. Ma di quelle stagioni ho anche ricordi bellissimi»
(Lajos Detari)

Stagione Squadra Presenze Reti
1980-87 Honved 134 72
1987-88 Eintracht Francoforte 33 11
1988-90 Olympiakos 55 33
1990-91 Bologna 15 5
1991-92 Bologna (B) 27 9
1992-93 Ancona 32 9
1993-94 Ferencvaros 14 1
Nov. 93 Genoa 8 1
1994-95 Neuchatel Xamax 38 12
1995-96 Inattivo
1996-98 Sankt Polten (B)
1997-98 BVSC Budapest
Nov. 98 BVSC Budapest 17 8
1999-00 Dunakeszi VSE 17 4
2000-01 Felsopakony (C)
Gen. 01 Horna Poton
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