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Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Fabio Junior Pereira
San Pedro Do Avaì (Brasile)
22/11/1977
Attaccante
Seconda Punta
Roma
8,5
Sopravvalutato
Accostato a Ronaldo, fu sopravvalutato in modo inverosimile
26/08/2006
di Cristian Vitali
Ecco un tipico caso di giocatore sopravvalutato all’inverosimile: infatti esistono calciatori che di punto in bianco si impadroniscono del palcoscenico calcistico e quasi sempre ciò avviene senza che abbiano combinato niente di eccezionale su di un campo di calcio. La cosa normalmente avviene quando ormai i giochi sono fatti e i giornali non hanno argomenti interessanti da trattare con i quali riempire le pagine. Almeno per Fabio Junior accadde così: dall’oggi al domani questo giovane attaccante brasiliano passò dall'anonimato più assoluto ad “oggetto del desiderio” conteso, almeno a parole, dai principali club del panorama calcistico europeo fra i quali la più attiva fu la Roma. E guarda caso questo avvenne proprio quando sembrava che lo Scudetto fosse ormai chiaramente della Lazio e molti dissero che il Presidente Sensi avesse deciso l’acquisto del giovane e promettentissimo attaccante brasiliano proprio come una sorta di indennizzo ai tifosi giallorossi per l’affronto subito a causa del fresco trionfo biancazzurro.
Ma si tratta solo di una leggenda metropolitana, visto che le cose andarono diversamente. Fabio Junior, è vero, arrivò alla Roma coperto da un alone di mistero creando un’attesa palpabile nelle menti dei tifosi che già pregustavano le prodezze di colui che era «in potenza addirittura più forte di Ronaldo» e che in Nazionale «aveva già preso il posto di Romario».Appena lo videro bene però, si accorsero che forse era meglio aspettare a dare giudizi affrettati. Fabio Junior, ovvero “Fabietto” – come lo ribattezzarono nella Capitale – costò tanto quanto Salas e Sensi, ben consigliato dallo staff tecnico giallorosso, concluse in tutta fretta la trattativa per evitare una beffa come quella subita mesi prima con lo slavo Stankovic soffiatogli per dispetto da Cragnotti. Appena lo videro in azione si accorsero che era molto lontano dall’assomigliare a Ronaldo: grande, grosso e con una tecnica approssimativa, che a prima vista non pareva certo tipica di un centravanti della Nazionale brasiliana. Oltre che impacciato nel controllo di palla, il povero Fabio Junior pareva anche a disagio addirittura nella corsa, che in teoria avrebbero dovuto invece essere i suoi punti di forza. Senza dubbio ebbe il grande svantaggio di arrivare giovanissimo in un ambiente sconosciuto e con la pesante aspettativa di essere presentato alla stregua di un nuovo Ronaldo da gente che o non aveva mai visto giocare lui o non aveva mai visto giocare Ronaldo. Però bisogna ammettere che per immaginare uno come lui centravanti titolare del Brasile ci voleva una fervida fantasia.
Confermato anche per la stagione seguente – nonostante gli sfottò dei “cugini” biancazzurri – appena il nuovo tecnico giallorosso Fabio Capello lo vide bene, pensò che un simile talento (nascosto) non andava sprecato e lo utilizzò con la dovuta parsimonia prima di acconsentire, senza rimorsi, che glielo levassero di torno. Fu quindi spedito in prestito con diritto di riscatto al Cruzeiro di Belo Horizonte, in Brasile. Pare che il Cruzeiro non abbia avuto tanta intenzione di far valere questo diritto. E infatti al termine dell’esperienza in Patria, inizia a girovagare il mondo alla disperata ricerca di un ingaggio, riuscendoci non senza sacrifici. Inizia in Portogallo con una “toccata e fuga”, poi torna in Brasile per il resto della stagione. A qual punto tenta l’avventura giapponese, con scarso successo, per poi approdare negli Emirati Arabi con la maglia del Al Wahda. Vi rimane pochi mesi, giusto il tempo di dimostrare di non essere all'altezza, tant’è che accetta la Serie B tedesca per poi provare l’avventura anche in Israele. Ma in qualsiasi angolo del globo si cimenti, le sue prestazioni restano sempre le stesse: scarse.
«Diventerà una delle stelle del calcio mondiale. Io sono convinto che trionferà in Europa, anzi, dopo un pò, ne sono certo, farà sensazione, come Ronaldo e forse di più»
(Zeze’ Perrella De Oliveira Costa, Presidente Cruzeiro)
«Appartiene alla categoria dei giocatori che possono lasciare il segno nelle squadre dove vanno. Ha un bel fisico, e’ forte, bravo di testa, provvisto di buoni movimenti»
(Arthur Antunes Coimbra Zico)
«Sono qui per segnare molti gol e spero che aiutino a far vincere lo Scudetto»
(Fabio Junior Pereira, attaccante Roma, al suo arrivo a Fiumicino | «La Repubblica», 14/01/1999)
«So usare ambedue i piedi, nulla mi fermera’»
(Fabio Junior Pereira, attaccante Roma)
«Non sa fare quasi niente e non ha la minima voglia di imparare»
(Zdenek Zeman, allenatore Roma)
| Stagione | Squadra | Presenze | Reti |
| 1994-96 | Democrata | ||
| 1997-99 | Cruzeiro | 32 | 18 |
| Gen. 99 | Roma | 7 | 3 |
| 1999-00 | Roma | 9 | 1 |
| Mar. 00 | Cruzeiro | 18 | 7 |
| 2000-01 | Palmeiras | 20 | 3 |
| 2001-02 | Cruzeiro | 25 | 12 |
| 2002-03 | Vitoria Guimaraes | 4 | - |
| Gen. 03 | Atletico Mineiro | 33 | 14 |
| 2003-04 | Kashima Antlers | 13 | 1 |
| Gen. 05 | Atletico Mineiro | 15 | 3 |
| 2005-06 | Al Wahda | ||
| Gen. 06 | Bochum (B) | 15 | 1 |
| 2006-07 | Bochum | 16 | 2 |
| 2007-08 | Hapoel Tel Aviv | 15 | 5 |
| 2008-09 | Vitoria Bahia |
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