Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Nome e Cognome:

Luvanor Donizete Borges


Luogo di Nascita:

Parajuba (Brasile)


Data di Nascita:

15/02/1961


Ruolo:

Centrocampista


Posizione:

Regista


Squadre:

Catania

Voto al Bidone:

7,5


In una parola:



Luvanor


Il nazionale verdeoro perdutosi in anonimato in Sicilia


26/08/2006

di Cristian Vitali

«E’ un giovane di grande talento, uno dei migliori prodotti del vivaio brasiliano»
(Dino Sani, ex calciatore)

«Insieme a Pedrinho sarà la colonna portante della squadra»
(Gianni Di Marzio, allenatore Catania)

In seguito alla promozione in Serie A, avvenuta a distanza di quasi vent’anni dall’ultima apparizione, il Presidentissimo del Catania Angelo Massimino, al grido di «Sto andando in un paese che non vi dico, a comprare due campioni brasiliani» ingaggia per l’appunto una coppia di “assi” carioca (o presunti tali) per affrontare al meglio la massima Serie. Peccato che il tempo è pochissimo, perchè il Catania per salire di categoria ha dovuto disputare gli spareggi promozione e ha potuto operare sul mercato per pochi giorni, in fretta e furia. Sulla carta il duo selezionato sembra una scelta azzeccata, peccato che in campo di brasiliano non si veda proprio nulla. Questi presunti “fenomeni” rispondono al nome di Pedrinho e Luvanor: quest’ultimo era un centrocampista di belle speranze, che ben presto rimasero tali, visto che non fu capace di svolgere il compito richiestogli, vale a dire “imbeccare” al meglio gli attaccanti rossoazzurri verso la via del gol (il capocannoniere della squadra, infatti, segnò appena quattro reti). In quella disgraziata stagione non fu nemmeno capace di segnare lui stesso.

«Non appena la squadra raggiungerà l’intesa tattica, vedrete grandi cose»
(Luvanor Donizete Borges, centrocampista Catania)
Pensare che inizialmente il centrocampista si conquista facilmente i favori della stampa che entusiasticamente lo definisce erede di Zico. Scapolo, con una passione per le Ferrari e per Julio Iglesias, le sue buone prestazioni inanellate con la maglia del Goias inducono l’allenatore Di Marzio a buttarlo nella mischia. I risultati però non arrivano e, anzi, il Catania retrocede chiudendo la classifica con un record di punti negativo. Ciononostante rimase anche in Serie B per altre due stagioni, assieme al connazionale Pedrinho, perdendosi ancor di più nell’anonimato. Lasciata l’Italia, giocò anche in Colombia, per poi chiudere la carriera in Patria ed intraprendere quindi la carriera di allenatore. In quegli anni i tifosi catanesi coniarono per loro questo coro: «Ho un sogno nello scrigno, veder volare il gran Pedrinho; ho un sogno in fondo al cuor, vederlo insieme a Luvanor». Ovviamente, i loro sogni rimasero tali.


«Ero venuto allora per giocare la palla nella metà campo avversaria e invece mi ritrovai a difendere in quasi tutte le partite»
(Luvanor Donizete Borges)

«Catania suscita in me grande nostalgia e farei la valigia subito con la mia famiglia per allenare in Sicilia»
(Luvanor Donizete Borges)

Stagione Squadra Presenze Reti
1977-83 Goias 47 11
1983-84 Catania 30 -
1984-85 Catania (B) 30 2
1985-86 Catania (B) 23 1
1986-87 Santos
1987-88 Flamengo 16 1
1988-89 Internacional 14 3
Gen. 89 Vila Nova
1989-90 Sporting Barranquilla 22 1
1990-92 Goias 42 3
1992-93 Atletico Goianiense
1993-94 Bahia -
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