Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Nome e Cognome:

Pedrinho Pedro Luis Vicençote


Luogo di Nascita:

Santo Andrè (Brasile)


Data di Nascita:

22/10/1957


Ruolo:

Difensore


Posizione:

Terzino Sinistro


Squadre:

Catania

Voto al Bidone:

7


In una parola:

Pentito



Pedrinho


Da mediocre calciatore diventa un ottimo Procuratore


26/08/2006

di Cristian Vitali

«E’ l’erede di Falcao»
(Angelo Massimino, Presidente Catania)
«Non conosco nessuno e almeno per il primo periodo ci sarà il problema della lingua. Sono contento di poter andare in ritiro con la squadra perché sarà la buona occasione per conoscere meglio i miei compagni e per trovare con loro l'intesa in campo»
(Pedrinho, difensore Catania | «La Stampa», 03/08/1983)

Pedro Luis Vicencote, detto più semplicemente “Pedrinho” - nomignolo che solo a sentirlo incuteva angoscia e terrore nello spirito dei difensori avversari - fu acquistato dal Catania nell’Estate del 1983, assieme al suo connazionale Luvanor Donizete Borges, allo scopo di innalzare il tasso tecnico della squadra siciliana in seguito al “grande salto” nella massima Serie. L’epidemia di febbre brasileira che impervesava a frontiere appena aperte in quel periodo, quindi, non risparmiò dal contagio i massimi uffici dirigenziali rossoazzurri: proprio come Oronzo Canà prelevò in loco Aristoteles, il Presidente Massimino disse la famose frase: «Sto andando in un paese che non vi dico, a comprare due campioni brasiliani». Come ogni “bidone” che si rispetti, però, le prestazioni dell’aitante difensore brasiliano - nel giro della Nazionale carioca - non furono esaltanti, visto che risultò molto più convincente in fase offensiva che non in quella difensiva (realizzò tre reti in Serie A e ben sette la stagione successiva in B). Dal 1979 al 1983 - guardacaso proprio l’anno in cui si trasferì in Italia - ha fatto parte anche del giro della Nazionale Verdeoro, con la quale ha realizzato una rete in tredici incontri.

«Sulla sinistra posso giocare sia in difesa che in attacco»
(Pedrinho, difensore Catania)

Al campo di allenamento rossoazzurro arrivò, novità assoluta, la barriera di lamiera con le sagome umane, acquistata appositamente per permettere ai due brasiliani di affinare il loro presunto piede felpato sulle punizioni a giro. Risultato: Luvanor a secco; Pedrinho, terzino sinistro in corso d’opera reinventato regista alla pari di Junior ma con risultati opposti, perlomeno salvò in minima parte la faccia realizzandone tre. Dopo altrettanti stagioni disputate in Italia se ne tornò in Brasile; divenne ben più famoso (e più efficace) quando appese le scarpe al chiodo, quando cioè intraprese l’attività di procuratore. Sotto la sua “ala protettiva” sono infatti passati tantissimi giocatori sudamericani e in particolare brasiliani, molti dei quali hanno anche giocato in Italia, come il funambolico Edmundo, l’enigmatico Luciano e il campione di bellezza Amaral. Guarda caso tutti calciatori che in Italia hanno fatto flop.
AGGIORNAMENTI — Nel 2011 ha dichiarato che segue le partite del Catania e di ricordare con affetto il suo periodo in Sicilia, affermando che la città e la gente sono stati sempre molto affettuosi con lui. E’ rimasto amico con Bruno Conti e Ciccio Graziani che spesso ospita in Brasile per le vacanze estive.


Stagione Squadra Presenze Reti
1975-77 Palmeiras
1977-82 Palmeiras 47 4
1982-83 Vasco Da Gama 34 3
1983-84 Catania 27 3
1984-85 Catania (B) 35 7
1985-86 Catania (B) 26 -
1986-87 Vasco Da Gama 18 -
1987-88 Bangu 21 -
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