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Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Ricardo Andrade Bernardo Quaresma
Lisbona (Portogallo)
26/09/1983
Centrocampista
Ala Destra/Sinistra
Inter
9
Trivellato
Forse è stata la principale presunzione di José Mourinho
08/03/2020
di Cristian Vitali
Nato a Lisbona da madre angolana e padre di origine gitana, il piccolo Ricardo dimostra di avere un’ottima inclinazione al calcio e lo dimostra facendo il “fenomeno” nelle giovanili dello Sporting Lisbona: è un esterno tutto dribbling, finte e doppi passi. Tant’è che il suo allenatore Boloni lo soprannomina “Mustang” per la velocità e la potenza che esibisce in campo, e tra lui e Cristiano Ronaldo allo Sporting si riteneva fosse proprio Ricardo il migliore. Nel 2003 passa al Barcellona per circa 7 milioni di Euro, ma entra ben presto in rotta di collisione con il tecnico Rijkaard, pertanto al termine della stagione se ne torna in Patria, al club rivale dello Sporting, il Porto, dove conosce Josè Mourinho, con cui nasce un ottimo feeling. Infatti, nei 4 anni trascorsi ad Oporto, Ricardo mette a frutto al meglio le direttive del suo nuovo mentore, diventando un eccezionale assist-man e vincendo per ben 2 volte il titolo di “Giocatore portoghese dell’anno” (2005 e 2006). In seguito al passaggio del tecnico portoghese all’Inter, Quaresma esprime da subito la volontà di raggiungerlo; Mourinho, dal canto suo, ne sponsorizza caldamente l’acquisto a Moratti, che lo fa venire a Milano il 1 Settembre 2008, versando sull’unghia 30 milioni di Euro.
Al nuovo allenatore nerazzurro, che lo ha fortemente voluto, viene chiesto dove Quaresma può giocare. Quasi da “Oscar” la risposta: «Può giocare ala destra, ala sinistra, può giocare nel 4-4-2, può giocare nel 4-3-3, può giocare in panchina e in tribuna». Che mago! Infatti, dell’esterno portoghese in quel di “San Siro” è rimasto solo il ricordo della “Trivela”, una sorta di tiro-cross eseguito con la parte esterna del piede, con lo scopo di imprimere al pallone una traiettoria imprevedibile. Lui ha sempre affermato che questo “colpo” (al cuore) gli è sempre “uscito” spontaneo, naturale. Peccato che al “Meazza” si sia così intestardito nel compiere questo insolito gesto atletico da dimenticarsi di giocare pure a calcio. Partì bene nell’esordio di Catania – dalle movenze pareva un nuovo Cristiano Ronaldo – ma nelle gare seguenti si capisce che sarà unicamente la sua ossessiva e maledetta Trivela, che diventerà un tormentone, a contraddistinguere la sue esperienza milanese. A lei sono dedicate le prime parole che disse all’aeroporto di Malpensa: «Vi insegno la mia Trivela». E’ stata la sua maledizione. Doveva farla a tutti i costi, e per questo utilizzava l’esterno destro con un’ostinazione incredibile, quasi maniacale. Mourinho lo capisce e lo manda spesso a farla in panchina, o al massimo a bordo campo. Per Quaresma in sei mesi con la maglia nerazzurra 13 gare in campionato e 6 gettoni in Coppa Italia, senza reti in entrambe le competizioni. Non male per uno che è stato pagato la bellezza di 18 milioni di Euro più il cartellino del giovane Pelè (valutato circa 7 milioni). Avulso dal gioco, e scandaloso soprattutto in fase di tiro, finirà presto tra gli indesiderati. Mourinho si è quindi assunto le sua responsabilità e lo ha scaricato: il 2 Febbraio 2009, nel corso delle ultime ore della sessione invernale del mercato, il “trivellone” (passateci il termine) fu spedito in prestito al Chelsea fino al termine della stagione.
Il giorno della sua presentazione a Londra non nasconde di essersi lasciato con il calcio italiano non senza qualche polemica, e non ha risparmiato “frecciate” neanche al suo vecchio mentore, Mourinho: «Non mi guardo mai indietro, ma non nego che penso che avrei meritato qualche occasione in più, per giocare di più. Ho un’età ed una carriera tale da non dover dimostrare nulla a nessuno, faccio parlare i fatti». I quali dicono che in Italia si sono viste pochissime Trivele efficaci e dei piedi assai ruvidi e sgraziati. «Sono molto contento di essere qui a Londra, Scolari è un allenatore che sa trasmettere molta fiducia nei suoi giocatori». Non ha fatto quasi in tempo a pronunciare questa parole che pochi giorni dopo il tecnico brasiliano è stato esonerato da Abramovich, che ha deciso di far saltare il quarto allenatore della sua gestione e di affidare la panchina al secondo Ray Wilkins. Quaresma ha portato i tristi effetti della Trivela anche in Inghilterra (leggasi sfiga). E’ stato nominato “Bidone d’Oro 2008”, la sesta edizione dello sgradito premio che incorona il peggior calciatore della Serie A. E’ tuttora l’unico calciatore ad aver vinto due Edizioni del Calciobione (la 1^ Edizione del 2009 e la 2^ Edizione del 2010): l’incaponirsi nella “Trivela” gli è stato fatale. Nel Giugno 2009 si era prospettato per lui un trasferimento al Genoa, come parziale contropartita per il passaggio di Crespo in rossoblu. E invece l’incontro con il Presidente Preziosi si concluse con un nulla di fatto: «Quaresma non ha voluto accettare il trasferimento a Genova ma nessun problema. Con l’Inter ci siamo già accordati per avere in cambio una serie di giocatori: arriva Bonucci in prestito, tutto il cartellino di Bolzoni, e metà Meggiorini». Traspare chiaramente che il Genoa ci avrebbe guadagnato sul gran rifiuto di Quaresma. E sarà sicuramente così. Torna allora all'Inter, nell'anno del Triplete, prende la maglia numero 7, contro la Fiorentina viene falciato e non riuscirà più a riprendersi. Il giorno della presentazione all’Inter gli chiesero (tanto per cambiare), come nasceva il suo famoso colpo. Lui rispose: «Sono nato con i piedi un po’ storti». Scherzava, si disse. Ma ne siete così sicuri?
«All’Inter mi avevano tolto l’allegria, l’autostima che ho nel giocare a calcio. Sono successe molte cose: a un certo punto non sono stato più una prima scelta. Non mi hanno più convocato, mi sentivo ai margini. E mi svegliavo piangendo per andare agli allenamenti»
(Ricardo Quaresma, centrocampista Besiktas | «Publico», 16/11/2010)
«All’arrivo a Milano capii subito che ero stato acquistato solo perché mi voleva Mourinho. Poi, all’improvviso, ho smesso di giocare. Lo riconosco, non ero in buona forma. Vedevo la registrazione delle partite e non credevo di essere io, però se un allenatore ti cerca e poi non ti aiuta quando ne hai più bisogno...»
(Ricardo Quaresma, centrocampista Besiktas | «Publico», 16/11/2010)
«L’Inter è stata una tappa molto difficile della mia carriera. Pensavo che tutto sarebbe potuto andare bene, ma non è andata bene nulla. E’ stata una delusione: ero nelle condizioni migliori per poter fare bene e non l’ho fatto, anche per colpa mia. Se ti cerca l’Inter vuol dire che sei un giocatore già valido, invece io cercai di cambiare per Mourinho e non ha portato a nulla»
(Ricardo Quaresma, centrocampista | «Fcinter1908.it», 05/06/2016)
| Stagione | Squadra | Presenze | Reti |
| 2001-03 | Sporting Lisbona | 59 | 8 |
| 2003-04 | Barcellona | 22 | 1 |
| 2004-08 | Porto | 114 | 24 |
| 2008-09 | Inter | 13 | - |
| Gen. 09 | Chelsea | 4 | - |
| 2009-10 | Inter | 11 | - |
| 2010-12 | Besiktas | 46 | 8 |
| 2012-14 | Al Ahli | 10 | 2 |
| 2014-15 | Porto | 37 | 10 |
| 2015-19 | Besiktas | 107 | 13 |
| 2019-20 | Kasimpasa | 7 | 1 |
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