Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Nome e Cognome:

Robert Spehar


Luogo di Nascita:

Osijek (Croazia)


Data di Nascita:

30/05/1970


Ruolo:

Attaccante


Posizione:

Centravanti


Squadra:

Verona

Voto al Bidone:

7


In una parola:



Robert Spehar


La panchina e la pubalgia erano le sue fide compagne


12/03/2006

di Cristian Vitali

«Ho accettato le offerte del Verona perchè le mie ambizioni collimano con quelle della società che ambisce a conquistare un nuovo posto al sole. Sono convinto che l’esperienza mi aiuterà a dare quel contributo che si attendono da me i dirigenti e i tifosi»
(Robert Spehar, attaccante Verona, nel giorno della presentazione)
«Quando sono approdato sulla scena belga, il Bruges ha aperto un ciclo strappando la leadership all’Anderlecht. Fatte le debite proporzioni, spero di lasciare il segno anche a Verona»
(Robert Spehar, attaccante Verona, nel giorno della presentazione)

Robert Spehar è stato indubbiamente una delle più grandi delusioni nella storia del Verona. La società su di lui aveva investito più di 5 miliardi di Lire e lo stesso Prandelli era intenzionato a farlo diventare il perno del reparto offensivo che, ricco di giocatori leggeri (Adailton e Cammarata), necessitava di una punta centrale forte fisicamente. Nell’estate del 1999, “L’Arena”, il quotidiano di Verona, nella pagina dedicata ai gialloblu scrisse a caratteri cubitali: «Colpo Hellas, preso Spehar dal Monaco», con tanto di articolone e foto gigante. Poi in basso, a fondo pagina, in un articoletto: «Forse arriva Pirlo in prestito». Senza parole. Qualcosa impedì la sua esplosione e la sua avventura in gialloblu terminò in un triste pomeriggio di Gennaio quando venne ceduto allo Sporting Lisbona. Robert debutta a 20 anni nella massima Serie croata con la squadra della sua città. Il ragazzo è ancora acerbo, ma ben presto si segnala come uno degli attaccanti più promettenti del campionato croato. Tuttavia gli infortuni, che lo colpiscono frequentemente, gli impediscono di giocare con continuità e ne limitano il rendimento. Quando finalmente riesce a disputare due stagioni di fila senza problemi fisici, Spehar raggiunge medie gol straordinarie: 42 gol in 58 partite che lo fanno conoscere anche al di fuori dei confini croati. Nel 1995 passa al Club Brugge, blasonata squadra belga dove Spehar fa ancora meglio mettendo a segno addirittura 40 gol in 50 partite.

«Sono veramente arrabbiato. Non mi aspettavo un trattamento del genere. Avevo accettato di venire a Verona perchè ero sicuro di giocare, di avere un posto da titolare. Purtroppo mi sono sbagliato»
(Robert Spehar, attaccante Verona)
Il Monaco, alla ricerca di un attaccante valido da affiancare al nigeriano Ikpeba e alle giovani promesse Trezeguet ed Henry, individua nel croato la soluzione ideale e così Robert si trasferisce in Francia. In un ambiente più competitivo e ricco di alternative in attacco, Spehar finisce per fare molta panchina divenendo centravanti di scorta messo in campo solo nei minuti finali. Questo ruolo gli sta stretto e, nonostante qualche soddisfazione (come il gol alla Juve nella semifinale di Champion’s League), decide dopo due anni di lasciare i monegaschi alla ricerca di un club che lo possa far giocare con continuità. E’ così che Spehar arriva a Verona dove questa continuità tanto desiderata non riuscirà mai a trovarla, ancora una volta per problemi fisici (pubalgia). Prandelli gli concede un paio di occasioni ma il croato, soprannominato (affettuosamente?) dai compagni e dai tifosi “Aspetta e Spehar”, non convince. Dotato ancora di una discreta considerazione internazionale viene spedito allo Sporting Lisbona dove continua a non giocare a causa della fastidiosissima pubalgia di cui soffre cronicamente. La squadra portoghese, delusa per l’ultima negativa annata, per rilanciarsi decide di acquistare Mario Jardel e nell’operazione inserisce Mpenza e Spehar che passano così al Galatasaray. Dove il croato è stato per pochissimo tempo. Solo il ritorno in Patria è coinciso con il ritorno al gol, nella speranza che, per una volta, gli infortuni lo lascino in pace.


«So di poter contare su di lui. Il ragazzino ha qualità e dire che, reduce com’è dal Ramadan, in questi giorni non è brillantissimo»
(Alberto Zaccheroni, allenatore Milan)

«Con Robert non avrò difficoltà a entrare in perfetta sintonia. Conosco bene il suo modo di giocare, la sua potenza e la sua sensibilità tattica. Formeremo una coppia che non avrà difficoltà a trovare la via del gol. Su questo non ho dubbi»
(Martins Bolzan Adailton, attaccante Verona)

«Non è decisivo come qualcuno ha creduto. Ha il dovere di adattarsi alle nostre esigenze anche se questo significa andare in panchina»
(Cesare Prandelli, allenatore Verona)

«Il compito di esprimere giudizi spetta unicamente a me. Spehar deve pensare soltanto a se stesso e a guadagnarsi un posto in squadra»
(Cesare Prandelli, allenatore Verona)

«Vedrò di non perdere l’occasione per mettermi in evidenza. Fino a oggi la mia avventura in gialloblu non è stata tra le più gratificanti. Ho quindi una voglia matta di recuperare il tempo perso, impresa che ritengo non sia proibitiva perchè la squadra ha incominciato a marciare con una beneaugurante continuità. In questa fase di rilancio anch’io desidero avere un ruolo di rilievo»
(Robert Spehar, attaccante Verona)

Stagione Squadra Presenze Reti
1990-93 Osijek 43 14
Dic. 92 Croatia Zagabria 46 27
1994-95 Osijek 26 23
1995-97 Club Bruges 50 40
Set. 97 Monaco 27 6
1999-00 Verona 3 -
Gen. 00 Sporting Lisbona 11 5
Set. 01 Galatasaray 1 -
Gen. 02 Standard Liegi 10 3
2002-04 Osijek 39 22
2004-05 Omonia Nicosia 7 3
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