Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Nome e Cognome:

Diego Vicente Aguirre


Luogo di Nascita:

Montevideo (Uruguay)


Data di Nascita:

13/09/1965


Ruolo:

Attaccante


Posizione:

Centravanti


Squadra:

Fiorentina



Diego Vicente Aguirre


La più veloce meteora nella storia della squadra viola


21/03/2010

di Cristian Vitali

Ecco una delle più importanti “meteore” della storia viola: Aguirre, infatti, non riuscì neppure ad esordire nel campionato italiano. Ma veniamo con ordine. Dopo il consueto “apprendistato” con piccoli club uruguayani, nel 1986 viene ingaggiato dal Penarol – squadra in cui milita anche Josè Perdomo – con il quale riesce a togliersi delle grandi soddisfazioni: vince subito il campionato e l’anno seguente si aggiudica la Coppa Libertadores, segnando anche il gol decisivo per la vittoria finale contro il Porto. Questa marcatura sarà la più importante e la più redditizia della sua carriera: infatti, le immagini della finale fanno il giro del mondo e il suo nome finisce presto sui taccuini dei principali osservatori europei. Alla fine, ad aggiudicarselo è la Fiorentina di Eriksson, che lo vedeva perfetto come erede di Diaz: previsione completamente sbagliata, visto che con la maglia viola giocherà solo in Coppa Italia. Ma il suo arrivo è in prova, e approfittano del ritardato inizio di campionato a causa delle Olimpiadi per rodare il giocatore. L’esordio è datato 24 Agosto 1988: Diego gioca titolare a Pistoia nella vittoria per 1-0 contro l’Avellino. Seguirà un subentro nel derby perso a Pisa per 4-2 e un’altra gara, sempre a Pistoia, dove Aguirre riuscira' a realizzare il suo primo (e unico) gol in Italia. E’ il 31 Agosto 1988, l’avversario di turno è la debole Virescit Boccaleone di Bergamo (che proprio in quella stagione cambiò denominazione in Virescit Bergamo), affossato per 3-0 con doppietta di Roby Baggio e rete per l’appunto dell’uruguayano, di testa da calcio d’angolo.

C’è tempo per un’altra apparizione, contro l’Ancona, poi Eriksson traccia un giudizio sul giocatore molto negativo dopo questi “test” e decide quindi di “tagliarlo”, ritenendo molto più utili alla causa gli italianissimi Borgonovo e Pruzzo, che giungono in viola scaricati dalle rispettive società: il primo chiuso da Van Basten al Milan, il secondo ritenuto ormai “bollito” dalla Roma. Dipinto come uno dei migliori attaccanti emergenti del suo paese, in realtà non riuscìi' mai a sfondare, fatta eccezione per quel gol in Coppa Libertadores. In Europa rimarrà indubbiamente ricordato come “meteora”: non pervenuto a Firenze, mezzo campionato senza eccellere in Grecia e un modesto ingaggio in Spagna per una sola stagione. Proseguirà a sciorinare le sue angoscianti prestazioni in Brasile, Uruguay e Argentina per poi chiudere con squadre di modesto livello nei campionati di El Salvador e Cile. E’ poi diventato allenatore e, a tempo perso, professore di pianoforte. Col senno di poi, quindi, si può dire che la società viola scelse la soluzione migliore: infatti trovò, e a tempo di record, un accordo per la rescissione consensuale del contratto, che avvenne prima dell’inizio del campionato. Uno dei pochissimi casi nel calcio in cui la ragione prese il sopravvento.
AGGIORNAMENTI — Appese le scarpe al chiodo nel 2000, l’anno seguente inizia ad allenare in Uruguay. Nell’ordine, si è seduto sulle seguenti panchine: Alianza San Agustin, Plaza Colonia, Aucas, Penarol (in due distinti periodi, dal 2003 al 2004 e dal 2010 al 2011), Montevideo Wanderers, Alianza Lima. Dal 2009 al 2010 guida la Nazionale Under 21 dell’Uruguay. Nel 2011 viene assunto dall’Al-Rayyan, club del Qatar.


Stagione Squadra Presenze Reti
1984-85 San Francisco De Sales
1985-86 Playa Honda
1986-88 Penarol
1988-89 Fiorentina - -
Set. 88 Olympiakos
1990-91 Internacional
1991-92 San Paolo 8 3
1992-93 Independiente
1993-94 Marbella
1994-95 Danubio
1995-96 Penarol
1996-97 Deportivo Temuco
1997-98 River Plate
1998-99 Fas (B)
1999-00 Bolivar Temuco (B)
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