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“Calciobidone 2015”, finalmente si vota!


Come al solito vi chiediamo di segnalarci il vostro flop preferito, indicandoci un ulteriore nominativo che vi ha colpito in negativo


01/12/2015

di Cristian Vitali

Torna l’ormai tradizionale appuntamento con il Calciobidone, la votazione che decreterà quale sarà il calciatore bidone tra gli stranieri che militano nel campionato di calcio di Serie A. Siamo giunti alla 7^ Edizione che si realizzerà ancora una volta grazie alla collaborazione di Fantagazzetta e Guerin Sportivo! Con tre propri giocatori a testa, sono la Roma e l'Inter le squadre maggiormente rappresentate.

L'ELENCO DEI PEGGIORI – Questi sono i 10 Candidati al titolo, uno dei quali succederà all'algerino Belfodil, protagonista al contrario di un Parma giunto al fallimento e all'ultimo posto in classifica, cui ha fattivamente contribuito grazie ad una misera rete realizzata nel giro di due anni (tra Inter, Livorno ed, appunto, Parma), e vincitore dell'Edizione 2014: Hugo ALMEIDA (Cesena), Pablo ARMERO (Milan), Ashley COLE e Seydou DOUMBIA (Roma), HERNANES (Inter/Juventus), Juan Manuel ITURBE (Roma), Yann M'VILA e Lukas PODOLSKI (Inter), RAFAEL Cabral (Napoli), Javier SAVIOLA (Verona).
LA GIURIA — Quest’anno per ragioni prettamente personali il sondaggio è slittato di un mese. Ecco i giurati che hanno selezionato i nominativi dei Candidati al titolo, confermati dalla passata Edizione: Sabine Bertagna (FCInter1908.it), Nicola Calzaretta (Guerin Sportivo), Alfredo De Vuono (Fantagazzetta.com), Giuseppe Leanza («Goldeada» in onda su Rete Oro), Matteo Marani (Direttore del Guerin Sportivo), Carlo Nesti, Darwin Pastorin, Matteo Politanò (Panorama.it), Claudia Racioppi (Fantagazzetta.com). Torna invece invece Roberto Sabatino, adesso a Sportitalia. Salutiamo a malincuore, in quanto rimasti senza un’Editore o Testata da rappresentare, due seri professionisti: David Barbetti (ex del Corriere Nazionale) e Antonio D’Avanzo (ex di Calcioblog.it), cui auguriamo di cuore di trovare presto una nuova occupazione nel settore, mentre accogliamo l’unica nuova new entry, rappresentata da Emanuele Giulianelli, giornalista del Fifa Weekly, tra l’altro firma anche della “Gazzetta dello Sport”.
COME VOTARE IL BIDONEDacci la tua preferenza, scegliando tra le varie opzioni disponibili: oltre che tramite il nostro sito Calciobidoni.it, è possibile votare via Mail, SMS, Facebook e Twitter, nonché dal Blog del Guerin Sportivo! E come da tradizione ormai consolidata, potete anche giocarvi il “Jolly”: oltre a comunicarci la vostra preferenza, potete suggerire un ulteriore calciatore straniero non presente nella “Flop Ten”, dando così libero sfogo al vostro pensiero citando un giocatore che è rimasto escluso dai finalisti. Colui che riceverà il maggior numero di segnalazioni, sarà il successore di Fernando Torres, nel 2014 a gran voce primatista di questa speciale classifica a passo di gambero.
SEGUICI ANCHE IN RADIO – Quest'anno potrete seguire gli aggiornamenti sull’andamento del sondaggio ogni domenica dalle 15,00 e mercoledi dalle 22,00 a “3 Uomini e un Pallone - Il calcio come piace a noi”, trasmissione sportiva condotta da Simone Cola, Gabriele Mannocci e Fabio Pradal in onda su Radio Canale 7 oppure in streaming su Radiocanale7.it di Prato, grazie agli interventi telefonici di a cura di Cristian Vitali.
Per il secondo anno consecutivo abbiamo scelto un involontario testimonial italiano del sondaggio, che teoricamente dovrebbe scoraggiare i colleghi stranieri: si tratta di Mattia Destro, purtroppo molto deludente nel Milan e protagonista mancato, finora, nel Bologna, dove ha raccolto l'eredità (anche in termini di prestazioni negative) di Rolando Bianchi, oggi al Maiorca. Vi esortiamo a votare, ricordandovi che “Non si finisce mai di sprofondare”!

Il Video Ufficiale del Calciobidone 2015

Podcast e Multimedia | Calciobidone 2015

Cristian Vitali presenta i Profili di 3 Candidati al Calciobidone 2015
02/12/2015 (3 Uomini e 1 Pallone | Radio Canale 7)
Intervento telefonico nel corso della trasmissione condotta da Simone Cola. Primo appuntamento stagionale per presentare i 10 Candidati al Calciobidone 2015, sondaggio lanciato il 1° Dicembre, ed illustrare i Profili dei primi 3 Candidati: Almeida (Cesena), Armero (Milan) e Cole (Roma). Per l’occasione si rispolvera la storia del sondaggio, l’Inter di Moratti, Zeigbo al Venezia, il caso Mario Gomez, Edmundo alla Fiorentina, Bergkamp all’Inter, Luis Silvio della Pistoiese, Caraballo del Pisa.
Cristian Vitali presenta i Profili di 3 Candidati al Calciobidone 2015
09/12/2015 (3 Uomini e 1 Pallone | Radio Canale 7)
Intervento telefonico nel corso della trasmissione condotta da Simone Cola. Secondo appuntamento stagionale per illustrare i Profili di altri 3 Candidati al Calciobidone 2015: Doumbia e Iturbe (Roma), Hernanes (Inter/Juventus). Per l’occasione si parla della capacità di percepire se un giocatore “puzza” di bidone: clamoroso è il caso del cinese Ma del Perugia. Altri ancora si fanno del male da soli, come Balotelli del Milan.
Cristian Vitali presenta i Profili di 2 Candidati al Calciobidone 2015
13/12/2015 (3 Uomini e 1 Pallone | Radio Canale 7)
Intervento telefonico nel corso della trasmissione condotta da Simone Cola. Terzo e penultimo appuntamento stagionale per illustrare i Profili di altri 2 Candidati al Calciobidone 2015: M’Vila e Podolski (Inter). Agli ospiti Enrico Tordini, Emanuele Marlia e Marco Mordini, presenti in studio, viene chiesto quasi sono i loro bidoni preferiti da votare. Si parla poi della presenza di un portiere nella Flop Ten del sondaggio: Rafael del Napoli e in passato Adan del Cagliari. In occasione del posticipo Juventus-Fiorentina, un bidone per parte: Hernanes e Gomez.

La “Flop Ten”: i Candidati al Calciobidone 2015

In rigoroso ordine alfabetico, ecco i Profili, redatti da Cristian Vitali, della “Flop Ten”, composta dai i 10 Candidati al titolo appositamente selezionati dalla Giuria.

ALMEIDA (Cesena)

Provenienza: Besiktas (Turchia)
2014-2015: Cesena
10 presenze, 0 reti
2015-2016: Anzi (Russia)
«Qui per mettermi in gioco, sognavo l’Italia da tempo. Mi ispiro a Vieri»

Trascorre ben tre mesi e mezzo a Cesena, giunto last-minute per aiutare la squadra invischiata in una disperata lotta alla salvezza, svincolato dal Besiktas, e con tanta (troppa) convinzione di potersi prendere sulle spalle tutto il reparto offensivo dei bianconeri. Risultato: una decina di partite complessive e zero gol. Questo il deprimente score dell’attaccante portoghese che arrivò in Romagna come fosse un gran colpo di mercato. A Gennaio finisce per rescindere (consensualmente) il contratto e se ne va in Russia, al FK Krasnodar. E pensare che la Fiorentina prima e l'Udinese poi avevano pensato pure a lui per colmare i rispettivi buchi offensivi. Del resto, pure lui avendo visionato alcune partite del Cesena, disse di aver avuto “una buona impressione della squadra”. Ma che cosa avete guardato? Ottuso.

ARMERO (Milan)

Provenienza: West Ham (Inghilterra)
2014-2015: Milan
8 presenze, 0 reti
2015-2016: Flamengo (Brasile)
«Finalmente arrivo in una grande squadra, voglio trovare spazio qua e fare bene»

La sua carriera in Italia è stata caratterizzata da un’andatura da vero gambero. Esordisce discretamente con l’Udinese, ma poi finisce per soffrire la concorrenza di Giovanni Pasquale (non certo Darmian). Passa poi al Napoli, ma dal 2014 gioca col contagocce, prima in Inghilterra e poi al Milan, dove l’Udinese riesce a scaricarlo. Del resto a Milanello in questi anni è tempo di vacche magre. Neanche con Inzaghi c’è feeling: «Non sono stato io a cercare il Milan, loro mi hanno voluto, ma non gioco mai»: 8 gare a livelli disastrosi. I tempi di Udine sono un lontanissimo ricordo, anche perché, passato al Flamengo, nello scorso Ottobre è stato beccato da moglie, suocero e figli in compagnia di due squillo. Incazzata nera, la signora Armero lo ha preso a bastonate, tanto che i vicini hanno dovuto chiamare la polizia preoccupati dalle urla. Il giocatore ha smentito la notizia, ma c’è un precedente: nel 2011, a Udine, rifiutò l’etilometro e mostrò una patente falsa. E anche in quell’occasione, al suo fianco non c’era la moglie ma una ventenne romena. Recidivo.

COLE (Roma)

Provenienza: Chelsea (Inghilterra)
2014-2015: Roma
11 presenze, 0 reti
2015-2016: Roma (Italia)
«Mi piace la pressione, non la temo affatto. Voglio continuare a lottare per un posto in squadra»

Arriva nella Capitale nell’estate del 2014 e ad attenderlo a Fiumicino trovò una folla acclamante di tifosi entusiasti dell’acquisto di un giocatore tanto esperto (34 anni) e con un Palmares invidiabile. La società sperava di poter ripetere l’operazione Maicon, ma senza successo. Professionista esemplare, certo, sempre al suo posto e sempre presente agli allenamenti, ma non ha mai convinto né Garcia né la piazza giallorossa. Dopo poche settimane, a causa di prestazioni scadenti, ha perso il posto da titolare a vantaggio di Holebas (e pure di Emanuelson, il che è tutto dire). Addirittura si è giunti a valutare una rescissione, che ancora non arriva a causa delle resistenze del giocatore, che è stato messo fuori rosa e non rientra più nei pieni della Roma. Non si è evidentemente adattato al calcio italiano, sia per l’età avanzata che per una certa usura atletica dopo anni di impiego tra Arsenal e Chelsea. Gli anni passano per tutti, per alcuni prima. Pensionato.

DOUMBIA (Roma)

Provenienza: CSKA Mosca (Russia)
2014-2015: Roma (Gennaio 2015),
13 presenze, 2 reti
2015-2016: CSKA Mosca (Russia)
«Spero di dare un valore aggiunto alla squadra. Ho bisogno di fiducia»

Per diversi anni stella del CSKA Mosca, viene adocchiato dalla Roma che lo acquista a Gennaio per ben 16 milioni di Euro, bonus compresi, per sostituire Destro. Ma se il buongiorno si vede dal mattino, la sua prima gara in giallorosso fu decisamente nera: il 15 febbraio esordisce da titolare nella gara contro il Parma. L’attaccante ivoriano è riuscito nell’impresa di irritare, in appena 45 minuti, un’intera tifoseria, che pure era stata capace di applaudire la propria squadra dopo un clamoroso 1-7 interno. Risultando, dopo aver preso parte alla Coppa d’Africa, in un ritardo di condizione a dir poco allucinante. A molti ha ricordato addirittura, nelle sue migliori giocate, il peggior Adriano visto a Roma: mai in partita, neppure una conclusione, sempre palesemente provato e avulso dal gioco. Al momento della (forzata) sostituzione viene coperto dai fischi dei tifosi, che si saranno sentiti fino a Trigoria. Sabatini disse: «Non ammazzatelo, dategli almeno due mesi». Bene, gliene sono stati consessi quattro, ha segnato due reti ma accompagnate da un’infinità di prestazioni impalpabili. Con oltre 2 milioni di ingaggio, rivenderlo è davvero un problema, e quindi alla Roma non rimane altro che ridarlo (in prestito) al mittente, dove torna a segnare. Incomprensibile.

HERNANES (Inter/Juventus)

Provenienza: Lazio (Italia, 2014)
2014-2015: Inter
26 presenze, 5 reti
2015-2016: Inter/Juventus (Italia)
«Sono consapevole e maturo, al top della mia carriera. Mi sento più forte che mai»

Quasi sublime alla Lazio, qualità e quantità, gol e punto fermo del centrocampo. Lotito capisce però che dopo tre anni in biancoceleste il brasiliano vorrebbe spiccare verso altri lidi, e le prestazioni di inizio stagione ne risentono, bel al di sotto delle sue medie standard. Nel Gennaio 2014 arriva in pompa magna come il primo grande acquisto dell’Inter di Thohir: 18 milioni di Euro per il Profeta che avrebbe dovuto prendere in mano il centrocampo nerazzurro. Ma in breve tempo diventa una riserva di lusso, a causa di un problema agli adduttori che lo tormenta spesso. A peggiorare le cose ci si mette l’esonero di Mazzarri: il suo erede Mancini, infatti, lo prova come trequartista centrale, poi mezz'ala e addirittura esterno d'attacco prima di bocciarlo senza appello. E con l’incredulità di chi mai si sarebbe aspettato di trovarsi una diretta concorrente per lo Scudetto pronta a prendere un tuo giocatore messo ai margini, arriva la Juve di Marotta che lo ingaggia per 11 milioni più 2 di bonus. Thohir si frega le mani (così come face Lotito che con i soldi incassati prese Felipe Anderson), anche perché il brasiliano alla Juve procede con la sua netta involuzione: preso per fare il trequartista, senza avere le caratteristiche per esserlo (ma non è neanche un regista), gioca poco e male. Riuscirà a ritrovarsi? Scomparso.

ITURBE (Roma)

Provenienza: Verona (Italia)
2014-2015: Roma
27 presenze, 2 reti
2015-2016: Roma (Italia)
«Penso che Sabatini abbia fatto un’ottima operazione, crescerò tanto a fianco di Totti»

Per lui si era scatenata una vera asta dopo l’ottima stagione trascorsa al Verona: Sabatini riuscì a strapparlo alla concorrenza della Juve versando la bellezza di oltre 20 milioni di Euro, risultando l’investimento più oneroso del mercato giallorosso. Ovvio che le aspettative nei confronti dell’argentino ex River Plate crebbero a dismisura, ma l’enorme cifra spesa non è mai stata ripagata: non ha mai convinto appieno, si èp spesso infortunato illuminandosi ad intermittenza e realizzando la miseria di appena due reti. Il folletto energico della fascia destra visto in azione al Bentegodi ha lasciato spazio ad una copia sbiadita e priva di personalità, del tutto peggiore. La rete realizzata nel Derby non può essere sufficiente ad assolverlo. Si cerca ancora il suo riscatto: arriverà? Involuto.

M’VILA (Inter)

Provenienza: Rubin Kazan (Russia)
2014-2015: Inter
8 presenze, 0 reti
2015-2016: Sunderland (Inghilterra)
«Volevo rilanciarmi a grandi livelli e l'Inter era l'ideale. Mi sono ambientato davvero bene»

Nel Rennes fa tutta la trafila ergendosi a pilastro: le sue ottime prestazioni fanno attirare il Rubin Kazan, che lo acquista per ben 10 milioni di Euro. Ma la stagione in Russia non è esaltante, pertanto i dirigenti della sua squadra pensano bene di trovare un club non troppo aggiornato sulle sue prestazioni: la voce del suo flop non è arrivata dovunque, M’Vila gode ancora di buon credito, essendo considerato ancora un potenziale campione. Arriva quindi l’Inter che è disposta a prenderlo in prestito per 1 milione (più 9 per il riscatto), per sostituire Cambiasso: Mazzarri lo fa giocare ma appare sovrappeso ed inadeguato, poi Mancini sente puzza di bruciato e lo relega ai margini, al punto che a gennaio, dopo appena 8 presenze, rescinde il contratto tornandosene in Russia. Tra l’altro si era sparsa la voce che fosse fidanzato con la procace Nabilla Benattia, ma a Milano pare che nessuno li abbia mai visti insieme. Farlocco.

PODOLSKI (Inter)

Provenienza: Arsenal (Inghilterra)
2014-2015: Inter (Gennaio 2015)
16 presenze, 1 rete
2015-2016: Galatasaray (Turchia)
«Dopo aver scelto l’Inter ho chiesto consigli su ristoranti o bei posti a Milano»

Per un M’Vila che se ne va, a Gennaio c’è stato un Podolski che arriva. Serviva per aumentare il tasso tecnico dell’attacco nerazzurro, visto il periodo di scarsa vena di Palacio. Ma se l’Arsenal è stata disposta a cederlo senza troppi complimenti, un motivo doveva pur esserci. E in effetti il tedesco è parso veramente un giocatore sul viale del tramonto, con molte note negative e un solo spunto positivo: un gran gol all’Udinese, l’unico. Mancini dopo aver insistito un po’ deve arrendersi all’evidenza dei fatti e finisce per bocciarlo senza appello. Anche lui viene ricordato per ragioni ben lontane dall’essere sportive: ha dimostrato di aver scelto l’Inter perché adora Milano e l’ha visitata da perfetto turista. Non si contano, infatti, gli innumerevoli selfie che si è fatto in giro per la città. Vacanziero.

RAFAEL (Napoli)

Provenienza: Santos (Brasile)
2014-2015: Napoli
23 presenze, 30 reti subite
2015-2016: Napoli (Italia)
«I portieri devono essere determinati e Benitez mi ha scelto per questo»

Come passare da portiere titolare, erede designato e cresciuto in casa alle spalle del monumento Reina (poi passato al Bayern Monaco), a terzo portiere, destinato alla naftalina, nel giro di una sola stagione. Rappresenta infatti l’archetipo del portiere brasiliano, quello capace di alternare grandi parate a topiche incredibili. La difesa del Napoli finisce per essere una delle più battute del campionato e in effetti le sue incertezze gli fanno perdere il posto da titolare a favore di Andujar. Non ha mai brillato per continuità, risultando l’alter ego dell’omonimo portiere del Verona, nonché l’alternativa straniera a Padelli. Inadatto al ruolo da titolare, attualmente è retrocesso, nelle gerarchie partenopee, a terza scelta. Bruciato.

SAVIOLA (Verona)

Provenienza: Olympiakos (Grecia)
2014-2015: Verona
15 presenze, 1 rete
2015-2016: River Plate (Argentina)
«Mi piacerebbe anche crescere con il Verona e che il Verona cresca con me»

Soprannominato El Conejo (Coniglio, non coglione!) arriva a Verona a fine carriera dalla Grecia, andando a formare con Toni, sulla carta, una coppia di vecchietti irresistibili. Ma come ogni coppia che si rispetti, se il buon Luca nazionale ha ritoravato una seconda giovinezza, segnanado reti a raffica ed arrivando ad essere il recordmand id reti nella storia degtli scaligeri in Serie A, Saviola in gialloblu viene sclazato da Juan Gomez ed Jankovic ed alla fine giocherà poco e male, tormentato da guai fisici (dettati probabilmente dall’età) con l’unica rete realizzata in campionato contro l’Atalanta (a parte un rigore in Coppa Italia). A fine stagione torna in Patria, dove continua a (non)giocare. Acciaccato.

ALBO D'ORO «CALCIOBIDONE»
— Periodo dal 2009 al 2015 —
Anno Vincitore Jolly
2009 QUARESMA (Inter)
2010 QUARESMA (Inter) DENIS (Napoli/Udinese)
2011 ADRIANO (Roma) ELIA (Juventus)
2012 FORLAN (Inter) LUCIO (Inter/Juventus)
2013 BENDTNER (Juventus) ALVARO PEREIRA (Inter)
2014 BELFODIL (Parma) TORRES (Milan)
2015 ITURBE (Roma) DZEKO (Roma)
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