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NEWS — LIBRI

«Cenerentola ai Mondiali»
(di Matteo Bruschetta)


«Giamaica, Iran, Sudafrica e altre piccole Nazionali di calcio con una grande storia da raccontare», per la Collana “Storie Mondiali” (Volume 2) lanciata dall’autore Matteo Bruschetta. La Prefazione è di Furio Zara, che ha firmato il noto Libro «Bidoni».


16/01/2020

di Cristian Vitali

L’importante non è vincere, ma partecipare. Per molte nazioni del Terzo Mondo, inteso in senso calcistico, prender parte ai Mondiali è già una vittoria, un traguardo da celebrare. Matteo Bruschetta ha preso spunto dal famoso motto di De Coubertin per andare alla ricerca di storie mondiali dimenticate, rispolverando pagine ingiallite del grande libro dei campionati del Mondo di calcio. L’ha fatto come uno speleologo avanza nel buio di una caverna, con l’anima in spalla, la competenza a sostenerlo e la fiducia incrollabile di trovare qualcosa di prezioso. E ne ha trovate, di storie che brillano di luce intensa. “Cenerentola ai Mondiali” rivive le gesta di nazionali minori, guidate da calciatori dilettanti, zingari della panchina o campioni affermati, che raccontano l’esordio delle loro squadre nella più importante manifestazione di calcio del pianeta. Dieci cenerentole invitate alla festa, senza la scarpina giusta. Permette un ballo, signorina? Balliamo, allora. L’abilità di Bruschetta è quella di catapultarci subito là, al centro della danza, nel cuore del racconto, così come funziona nelle serie-tv migliori: siamo dentro la storia, sudiamo la stessa partita, vediamo le stesse cose che vede il protagonista, ci consoliamo con gli stessi sogni. I Mondiali vengono così dipinti in modo originale, visti attraverso gli occhi di esordienti e underdog, alternando costantemente retroscena originali ed episodi meno noti, anche ai più navigati conoscitori di calcio. Fuoriclasse e meteore, eroi per caso e protagonisti mancati, allenatori folkloristici e arbitri casalinghi, partite memorabili e risse da far west, il tutto condito da statistiche e curiosità su ognuna delle nazionali protagoniste. Un’avventura in mondi esotici, come Caraibi, Africa o Medio Oriente, terre che hanno vissuto sulla pelle colonialismo, guerre e dittature. Del calcio di oggi, sappiamo tutto - o, almeno, crediamo di saperlo - e non c’è spazio per la curiosità e la fantasia. “Cenerentola ai Mondiali” è un buon motivo per riscoprire il piacere della meraviglia in un viaggio attraverso la storia del Novecento, raccontato tramite lo sport più popolare del Mondo.
Titolo: «Cenerentola ai Mondiali - Giamaica, Iran, Sudafrica e altre piccole Nazionali di calcio con una grande storia da raccontare»
Autore: Matteo Bruschetta
Editore: Football Not Ballet - Matteo Bruschetta
Pagine: 172
Prezzo: € 14,99
Pubblicazione: 06/2018
RECENSIONE — Ecco, dopo «I Mondiali dei Vinti», il 2^ Volume della Collana intitolata “Storie Mondiali”. In pratica, il seguito ideale, visto che anche in questo caso troviamo dieci storie, dieci racconti incentrati su altrettante epiche imprese compiute da Nazionali di calcio abituate a perdere. Abituate particolarmente a non qualificarsi ai Mondiali, dove si affrontano i gotha del calcio di tutta la terra, i migliori. Dieci Nazionali che però, almeno una volta, ce l’hanno fatta, e qualcuna si è tolta pure la soddisfazione di battere qualche avversario ben più blasonato. Dal 1970 al 2006, in ordine sparso: Trinidad & Tobago, Giamaica, Kuwait, Israele, Costa Rica, Honduras, Costa d’Avorio, Sudafrica, Iran, Arabia Saudita. Anche in «Cenerentola ai Mondiali» ogni singola avventura, o per meglio dire impresa, è raccontata con le parole di uno dei protagonisti di quelle spedizioni, che raccontano in prima persona il cammino che li ha portati a compiere quella che è da considerarsi qualcosa di leggendario, per il proprio Paese. Il racconto segue il medesimo profilo narrativo, e quindi parte quasi sempre da lontano, con i particolari della propria vita e della propria carriera, e finisce con le statistiche del cammino della Nazionale verso quella specifica Edizione dei Mondiali, e qualche altra curiosità. L’autore non disdegna peraltro di inserire nozioni storiche del calcio di quei paesi, le cui Nazionali sono spesso prive di mezzi e di sostentamento, ma non di ambizione e passione. Quella passione che ha permesso a giocatori ed allenatori di vincere una scommessa persa in partenza anche grazie ad abilità extracalcistiche, colmando l’innegabile divario tecnico con le Nazionali più forti. Ogni storia ha un bell’incipit che permette al lettore di calarsi immediatamente alla realtà, permettendogli anche di meglio capire il contesto dimostrando che ogni Nazionale protagonista del Libro è molto più di una squadra folkloristica formata da dilettanti allo sbaraglio. Giusto per citarne uno, si pensi a Saeed Al-Owarain, considerato uno dei migliori calciatori sauditi di ogni epoca: «Dieci secondi, settanta metri di corsa, otto tocchi, sei avversari saltati e per tutti sono diventato “Il Maradona del deserto”». Perchè, come ricorda l’autore, l’importante non è vincere, ma partecipare.

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