Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Nome e Cognome:

Dmitrij Alenitchev


Luogo di Nascita:

Veliki Luki (Russia)


Data di Nascita:

20/10/1972


Ruolo:

Centrocampista


Posizione:

Mezzapunta


Squadre:

Roma,
Perugia


Voto al Bidone:

6,5


In una parola:

Ghiacciato



Dmitrij Alenitchev


Il freddo e anonimo precedessore del nipponico Nakata


06/06/2008

di Cristian Vitali

«Nello Spartak ero il leader, posso diventarlo anche qui»
(Dmitrij Alenitchev, centrocampista Roma)

Ecco un buon giocatore russo, dai piedi buoni ma dal fisico minuto. Nel 1997 viene eletto giocatore dell’anno in Patria e si attira le attenzioni della Roma, che lo porta a giocare nella Serie A italiana: ma è una delusione, perché il suo rendimento non sarà mai in linea alle aspettative. Si segnalerà per una tripletta al Vitoria Setubal in Coppa Uefa, e poco altro. Oltre al campionato italiano, con la maglia capitolina totalizzerà 6 presenze e 1 rete in Coppa Italia e 9 partite e 4 gol in Uefa. Dopo una prima stagione non del tutto convincente, al suo secondo anno in giallorosso viene inserito nello scambio di mercato con il Perugia che prevede il passaggio alla Roma di Hidetoshi Nakata – designato a sostituirlo nello scacchiere capitolino – ed il prestito del giocatore russo alla società umbra.

«E’ un giocatore straordinario, mi piacerebbe costruire la squadra attorno al suo genio. Ha doti tecniche e morali, è un ragazzo sensibile e questa sua delicatezza d’animo lo rende fragile, vulnerabile. Per rendere al meglio ha bisogno di avvertire fiducia attorno a sè. Punto molto su di lui»
(Serse Cosmi, allenatore Perugia)
Anche in biancorosso non desterà grande impressione, tanto che a fine stagione anche il vulcanico Gaucci lo ritiene un peso e lo scarica al Porto
, dove, sotto la guida del futuro allenatore del Chelsea Mourihno, diventa il primo calciatore russo nella storia a vincere sia la Coppa Uefa (nel 2003) che la tanto ambita Champion’s League (nel 2004). segnando nelle finali di entrambe le competizioni, cosa che è riuscita solo a lui e Steven Gerrard.
«Alenichev ha dimostrato di essere un grande giocatore e a me i campioni piacciono. Ha esibito bellissime doti e resterà con noi»
(Riccardo Gaucci, Presidente Perugia)
In seguito al passaggio di Mourihno dal Porto alla corte di Abramovich, anche Alenitchev decide di cambiare aria rientrando in Russia per finire la carriera nella squadra che lo aveva dapprima lanciato nel grande calcio per poi renderlo famoso e apprezzato anche all’estero, lo Spartak Mosca. Ma anche a casa sua le cose non andranno come avrebbe voluto: sulla panchina dello Spartak si siede Aleksandr Starkov, ex tecnico della Nazionale lettone che agli Europei in Portogallo aveva molto impressionato. Il rapporto tra i due diventa ben presto burrascoso in seguito ad un infortunio accaduto al giocatore nel corso del campionato, che gli fa perdere il posto di titolare, anche quando tornerà a pieni regimi. Nel corso del 2006, quindi, Alenichev rilascerà un’intervista al quotidiano sportivo “Sport Express”, nella quale l’ex romanista spara a zero su Starkov sollevando un grosso polverone anche a livello dirigenziale. Con la Nazionale della Russia ha raccolto 54 presenze e segnato 6 gol, prima di appendere le scarpe al chiodo nell’estate del 2006.


«Mi piace molto Zola. Credo di avere qualcosa in comune con lui. E non solo per peso e statura»
(Dmitrij Alenitchev, centrocampista Lokomotiv Mosca)

«Il mio sogno? Giocare in Italia gia’ dalla prossima stagione e comprarmi una Ferrari, anche di seconda mano»
(Dmitrij Alenitchev, centrocampista Spartak Mosca)

«Sono soltanto un po’ emozionato, non ho assolutamente paura di questa nuova esperienza, spero che i miei futuri compagni mi aiutino ad ambientarmi in questa nuova ed affascinante realta’ calcistica»
(Dmitrij Alenitchev, centrocampista Roma, durante la presentazione)

«Alenitchev e’ bravissimo, non devo gestirlo in maniera diversa da quello che e’, un centrocampista di costruzione. Giochera' dove servira’ di piu’ alla squadra»
(Zdenek Zeman, allenatore Roma)

«Nello Spartak ero il leader, posso diventarlo anche qui»
(Dmitrij Alenitchev, centrocampista Roma)

«I russi che giocano in Italia hanno detto che la lingua italiana e’ fondamentale per ambientarsi meglio. Spero che mi dia una mano Omari Tetradze»
(Dmitrij Alenitchev, centrocampista Roma)

«Mi serve un po’ di tempo per raggiungere la migliore forma fisica e poi capire come posizionarmi in campo per interdire bene. Non chiedetemi tutto e subito»
(Dmitrij Alenitchev, centrocampista Roma)

«Dmitri mi ricorda Bruno Conti. Certo, con gli adattamenti del caso, ma per tecnica, velocita’, nei movimenti e nel dribbling assomiglia proprio a lui»
(Francesco Totti, attaccante Roma)

«Il segreto di Dmitri e’ la tecnica: quando gli dai un pallone e’ come l’avessi messo in banca, specie sulla trequarti dove spesso veniamo a contatto. E non e’ cosa da poco»
(Francesco Totti, attaccante Roma)

«E’ un grande, con la palla fa cio’ che vuole, diverte la gente, per i tifosi e’ il massimo. Con lui e’ piu’ facile scardinare certi tipi di difese, puo’ essere l’uomo che fara’ la differenza»
(Francesco Totti, attaccante Roma)

«Dimitri e’ un elemento di classe fuori dal comune: non avevo mai disputato una partita vera al suo fianco, mi ci sono trovato ad occhi chiusi»
(Vincenzo Montella, attaccante Roma)

«Con Alenichev gioco alla grande. Ci troviamo e capiamo in campo come giocassimo da sempre insieme. Fino ad oggi e’ stato sottovalutato da tutti, ma e’ uno di quelli he ti cambia la gara quando vuole»
(Francesco Totti, attaccante Roma)

«E’ la prima alternativa a Totti»
(Fabio Capello, allenatore Roma)

«Stento a trovare una maglia da titolare. E quando mi riesce devo sempre inventarmi un ruolo diverso: attaccante, rifinitore, esterno. Non mi va piu’ di fare il tappabuchi»
(Dmitrij Alenitchev, centrocampista Roma)

«Alenichev ha dimostrato di essere un grande giocatore e a me i campioni piacciono. Ha esibito bellissime doti e restera’ con noi»
(Riccardo Gaucci, Presidente Perugia)

«E’ un giocatore straordinario, mi piacerebbe costruire la squadra attorno al suo genio. Ha doti tecniche e morali, e’ un ragazzo sensibile e questa sua delicatezza d’animo lo rende fragile, vulnerabile. Per rendere al meglio ha bisogno di avvertire fiducia attorno a se’. Punto molto su di lui»
(Serse Cosmi, allenatore Perugia)

«Io spero di fare bene, e mi impegnero’ per riuscirci. Ogni giocatore sogna di vincere lo scudetto: so bene che con i giallorossi avrei avuto la possibilita’ di farcela. Pero’ qui ho molte più speranze di giocare. E questo per un professionista e’ importantissimo»
(Dmitrij Alenitchev, centrocampista Perugia)

«Ho firmato il mio contratto il giorno 13: mi dicono che sia un numero che porta bene, quindi sono piu’ contento»
(Dmitrij Alenitchev, centrocampista Perugia)

«Un amico romano mi ha regalato la cassetta del derby vinto 3-1. Ogni tanto la riguardo perché l’azione dell’ultimo gol, segnato da Totti, era stata tutta mia»
(Dmitrij Alenitchev, centrocampista Porto)

Stagione Squadra Presenze Reti
1991-94 Lokomotiv Mosca 69 6
1995-98 Spartak Mosca 122 18
1998-99 Roma 21 1
1999-00 Roma 7 1
Gen. 00 Perugia 15 -
2000-04 Porto 84 12
2004-06 Spartak Mosca 21 3
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