Il danese Eriksen sugli scudi: vince il ‘Calciobidone’ 2020
Per l’ennesima volta (la settima, in dodici edizioni del sondaggio), a vincere il titolo di ‘Calciobidone’, il calciatore straniero più deludente dell’anno, è un interista. E’ infatti Christian Eriksen, alla fine, a spezzare nel 2020 l’equilibrio del premio che nell’ultimo
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Si tratta dell’ennesimo, giovanissimo giocatore nigeriano “importato” in Italia direttamente dall’Africa, ad opera della Reggiana di Franco Dal Cin. Nel 1997 il club emiliano era appena retrocesso in Serie B e prelevò, tra gli altri, questo giovane centrocampista destinandolo alla propria formazione “Primavera”. La stagione seguente la società granata gli permise di fare un’esperienza nella Serie A romena, ma già nel mese di Gennaio 1999 lo fece rientrare in Emilia per spedirlo in Puglia (insieme all'attaccante Njoku Kent), per cercare di farlo ambientare in Italia. La Fidelis Andria infatti, si disse
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Carlotta Adreani, il volto grazioso dei motori del TG5
Oggi sono un po’ emozionato, perché ho raggiunto nientemeno che Carlotta Adreani, conosciuta per essere una presenza discreta, ma competente ed innegabilmente affascinante, del TG5, particolarmente delle Sezioni “Economia” prima e “Motori” poi. Si tratta della mia prima intervista, almeno su Calciobidoni.it (visto che in passato ebbi modo di intervistare alcuni giocatori del Latina Calcio, ai tempi in cui scrivevo per il defunto quotidiano “Il Territorio”) ad un vero e proprio personaggio famoso, di un “addetto ai lavori” certificato a tutti gli effetti, se così posso dire. Magari ai
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Figlio del più famoso Josè (centravanti e Capitano del Benfica che conquistò la Coppa dei Campioni nel 1961 e nel 1962, nonché 5 volte Campione del Portogallo e altrettante Capocannoniere del torneo, con 25 presenze e 18 reti nella Nazionale portoghese), Rui Aguas, classe 1960, fu un bomber di razza, visto che militò per diversi anni e con profitto con Porto e Benfica segnando un buon numero di reti. E pensare che fino a 23 anni aveva giocato anche a pallavolo, ma l’attività non era agonistica fino al punto di sostenerlo economicamente a sufficienza, e fu così che si buttò
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Adiyiah cresce calcisticamente nel Feyenoord Academy, filiale dell’omonimo club olandese di Rotterdam in Ghana, e con questa squadra esordisce nel 2006 nella massima divisione del suo paese. L’anno seguente finisce nell’Heart of Lion, dove realizza 11 reti e viene nominato “Giocatore dell’Anno”. Il suo nome balza agli onori delle cronache allorquando, all’età di 20 anni non ancora compiuti, nel 2009 disputa il Mondiale Under 20 in Egitto, dove fa sfracelli con il Ghana, vincendo a sorpresa la competizione battendo in finale il Brasile ai rigori e
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Calcio e cucina: la nuova ricetta del #CalcioGourmet
Fa veramente piacere quando qualcuno si accorge del tuo lavoro e te lo fa notare: ad Ottobre 2019 venivo inaspettatamente contattato da Gianmaria Borgonovo per una intervista per il Blog Calcioedintorni.it. Mi ha subito colpito il genuino entusiasmo con il quale si è posto con me, e ciò ha stuzzicato la mia curiosità, che si è fatta più
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«UndiciMetri» è una raccolta di memorie del calcio che porta dentro alla storia e alle storie del momento fatale: il fatidico tiro dagli undici metri, dove si consuma il tutto o il niente, il buio o il miele. Il rigore, già. Una metafora della vita, la sfida tra due giocatori, uno contro l’altro, l’incaricato del tiro e il portiere, ritornano Achille e Ettore. È la linea sottile che divide la festa dal dramma, il trionfo dal baratro, la morte dalla vita. È il rito della ghigliottina in piazza, anche se rotolano palloni, non teste. Un tiro dal dischetto può avere il potere di “macchiare” un’onesta carriera di calciatore discreto. Può segnare in maniera indelebile un giocatore, nei ricordi dei tifosi, che può venir ricordato ai posteri
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“Calciobidoni - Non comprate quello straniero” è una sorta di bestiario, di fantozziano memoriale sull’esterofilia del calcio italiano dal 1980 fino alla stagione appena conclusa, di vero e proprio vademecum per presidenti e direttori sportivi per non lasciarsi tentare dalle sirene del “calcio d'agosto”... Storie di calcio per ridere, ricordare, arrabbiarsi: la vicenda dello straniero sconosciuto e affascinante, del cinese con la saudade, del brasiliano più bravo con le donne che con il pallone, del finlandese che perse il posto in squadra ma riuscì a laurearsi a Bologna, del campione triste, del figlio del dittatore, del fratello scarso di Maradona, del giapponese con l’interprete al campo d’allenamento
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