Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Nome e Cognome:

Nikolaos Anastopoulos


Luogo di Nascita:

Dafni (Grecia)


Data di Nascita:

22/01/1958


Ruolo:

Attaccante


Posizione:

Centravanti


Squadra:

Avellino

Voto al Bidone:

9,5


In una parola:

Immobile



Nikolaos Anastopoulos


Un attaccante di marmo incapace di inquadrare la porta


12/03/2006

di Cristian Vitali

«Si tratta di un attaccante molto mobile, dotato di grande tecnica e vasta esperienza internazionale. Farà sicuramente bene»
(Luis Vinicio, allenatore Avellino)

Quando arrivò in Italia qualcuno titolò: «Dal Partenone al Partenio», simpatico giro di parole per celebrare un grande centravanti greco. La “Gazzetta dello Sport” si lasciò prendere ancor più dall’entusiasmo: «Scende dall’Olimpo il cannoniere dell’Avellino», ma il greco Anastopulos tutto era tranne che un Dio greco o un “virtuoso” del calcio. Il nuovo acquisto, che venne subito soprannominato il “Virdis del Partenone” per la sua vaga somiglianza con il noto centravanti italiano, accentuata dal “baffo” e dalle foltissime sopracciglia, aveva in comune con il sardo anche qualcos’altro: un’indomita indolenza e un’insostenibile apatia. Il Virdis vero però vedeva la porta come pochi, insomma la buttava dentro con costante regolarità. Anastopulos invece no, nella maniera più assoluta. Prelevato dall’Olimpiakos Pireo, dove segnava regolarmente in doppia cifra ogni anno, nella stagione 1987/88 offrì all’Avellino prestazioni allucinanti riassunte dalla imbarazzanti cifre che seguono: 16 presenze e zero gol.

Il mister Bersellini dopo le prime partite lo fece accomodare in panchina, ma non riuscì ad evitare che i “Lupi” dell'Irpinia retrocedessero in Serie B chiudendo il campionato al penultimo posto in classifica. Lo stesso Patron Graziano nel Dicembre 1987 richiamò al suo finaco Luis Vinicio, ma solo come "Consigliere Personale" (dopo averlo esonerato in Ottobre) e liquidando il greco “consigliando” a mezzo stampa il tecnico Bersellini di metterlo fuori rosa. Rispedito dalla “Magna Grecia” alla Grecia vera e propria, Anastopulos per lo shock perse definitivamente la vena da goleador (fatte le debite proporzioni, grosso modo quel che avvenne a Rush quando rientrò in Inghilterra) anche se continuò a giocare ancora per qualche anno sempre nell’Olimpiakos. Placata la sua vena realizzativa, è diventato allenatore. Non pare fondata la leggenda metropolitana secondo cui fece ritorno ad Atene dall’Italia in pedalò. Anche se ugualmente incredibile pare sia invece vero che Anastopulos sia stato per due volte capocannoniere in Patria e pedina fondamentale della Nazionale greca con 73 presenze e 29 gol. Della serie: se andavo anche io in Grecia qualche gol forse lo segnavo.
AGGIORNAMENTI — Nel 1997, a tre anni dal ritiro, inizia ad allenare: prima esperienza i dilettanti del Panelefsiniakos. Quindi, Panaitolikos, PAS Giannina (club che allena in tre distinti periodi, dove ottiene i maggiori successi), Panserraikos, Panachaiki, Kallithea, Kerkyra, Aris Salonicco, Ionikos, Kavala, sempre a cavallo tra la prima e la seconda serie greca. Nel 2010 passa all'OFI Creta, poi Atromitos, Platanias e Panionios. Nel 2015 allena l'Aris Salonicco.


Stagione Squadra Presenze Reti
1977-80 Panionios 85 14
1980-87 Olympiakos 198 115
1987-88 Avellino 16 -
1988-89 Panionios 11 5
1989-92 Olympiakos 72 30
1992-93 Ionikos 19 7
1993-94 Olympiakos 3 -
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