Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Nome e Cognome:

Walter Baseggio


Luogo di Nascita:

Clabecq (Belgio)


Data di Nascita:

19/08/1978


Ruolo:

Centrocampista


Posizione:

Regista


Squadra:

Treviso

Voto al Bidone:

6,5


In una parola:

Dinamitardo



Walter Baseggio


Ennesimo, deludente calciatore belga dalle origini italiane


18/09/2019

di Cristian Vitali

«Avevo altre richieste, non lo nego, ma ho creduto fortemente al progetto del direttore Gardini e del presidente Setten. Sono motivatissimo, voglio arrivare in fretta alla salvezza. Qui ogni partita è come giocare in Champions League»
(Walter Baseggio alla Presentazione con il Treviso)

Vincenzino Scifo, Ciriaco Sforza, Walter Baseggio: tutti registi, tutti stranieri ma discendenti da una stirpe di evidenti origini italiane. I genitori di Baseggio erano trevigiani ed emigrarono in Belgio, ove nacque Walter. Con gli anni è riuscito a diventare una delle colonne portanti dell’Anderlecht, prestigioso club fiammingo con il quale ha militato ininterrottamente dal 1996, anno in cui fu promosso in prima squadra dopo aver fatto tutta la trafila dalle Giovanili, fino al Gennaio del 2005. Fu un episodio particolare, poi, a rafforzare il suo nome: il 6 novembre 2004, in occasione di una partita contro La Louviére, colpisce il pallone a una ventina di metri dalla porta, con una violenza tale da farlo esplodere prima che entri in rete. In quel periodo il giovane centrocampista era arrivato alla fine del rapporto con il proprio club di appartenenza: l’allora tecnico Broos iniziò a relegarlo spesso in panchina tra le riserve, contribuendo in maniera decisiva a far maturare in lui l’idea di andarsene: «Tutti sanno che il mio sogno è trasferirmi in Italia e considero questa opportunità forse determinante per la mia carriera». Si riferiva all’interessamento verso di lui di alcune squadre italiane, tra cui Milan, Lazio e Treviso. In particolare, quest’ultima si trovava allora nel massimo del suo splendore, poiché quella che stava disputando fu la prima storica stagione in Serie A – e tuttora unica – della squadra veneta, che aveva conquistato l’illustre traguardo solamente l’anno prima (ma solo come ripescata visto il fallimento del Torino e del Perugia). Tuttavia, le cose per il club veneto, invischiato fin dalle prima battute del campionato nella lotta per la salvezza, non si misero affatto bene: pertanto, servivano come l’aria dei rinforzi, che arrivarono puntuali nel mercato di riparazione. Da qui nacque il concreto interessamento per il centrocampista belga, che ebbe la meglio sulle altre pretendenti forse grazie alle sue origini italiane. Il padre, infatti, era nativo proprio di Treviso.

«Non avrebbe nemmeno bisogno di presentazioni, il suo curriculum parla da solo. È una sorta di Pirlo»
(Alberto Cavasin, allenatore Treviso, parla di Baseggio)
Regista dalla buona tecnica, Walter Baseggio fu ingaggiato anche in virtù della sua militanza con la Nazionale belga, con cui ha giocato 27 gare con un gol all’attivo, a partire dal Marzo del 1999. Tuttavia, questa “operazione nostalgia” non sortì gli effetti sperati. La presunta aria di casa non fece tanto bene a Walter, che in Italia non ha particolarmente brillato, alla fine travolto dal grigiore delle prestazioni della squadra biancoceleste, culminate con la retrocessione dopo un solo anno di permanenza nella massima Serie. Tuttavia, rimase in Veneto anche la stagione seguente, ma già a Gennaio 2007, a causa del suo scarso utilizzo da parte del tecnico Ezio Rossi, anch’egli confermato nonostante non fosse riuscito a traghettare la squadra verso la salvezza, decise di lasciare l’Italia, che per lui ha riservato solo amarezze. Non ultima la prematura morte del padre Gianni, avvenuta il 19 Dicembre 2006 all’età di appena 54 anni, e quindi durante la sua permanenza trevigiana. Forse fu anche questo triste avvenimento a convincerlo a lasciare il Paese. Il mese seguente si accordò con il “suo” Anderlecht, felice di poterlo riabbracciare, mettendo da parte i dissapori del passato. Ma come spesso accade, i “cavalli di ritorno” non sempre riescono bene: infatti, fin da subito ha faticato a trovare spazio, finendo ben presto nuovamente – come in passato – in rotta di collisione con tecnico e dirigenza. Nel Gennaio 2008 viene quindi ceduto al Mouscron, squadra di caratura più modesta, per ricongiungersi con il tecnico Enzo Scifo, suo ex compagno di squadra negli anni 90. Dopo aver combattuto e vinto la sua battaglia più grande sconfiggendo un cancro alla tiroide, ha ufficialmente deciso di tornare a giocare a calcio firmando un contratto triennale con il Tubize, club di seconda divisione belga. Per molti Baseggio in campo ricorda molto proprio Scifo, che a sua volta ha ispirato lo svizzero Sforza. Tutti “stranieri in Patria” che però non hanno saputo sfruttare al meglio la loro origine italiana.


«Una volta ho fatto esplodere un pallone, che si è infilato in rete. È stato un colpo di fortuna, anche se ho un tiro potente, non lo nego, ci provo spesso anche se non entra sempre»
(Walter Baseggio alla Presentazione con il Treviso)

«Ha forza fisica, una visione di gioco eccezionale e un sinistro che non vi dico. Manda la palla dove vuole anche con lanci di 50 metri, non è da tutti»
(Johan Walem)

Stagione Squadra Presenze Reti
1996-05 Anderlecht 242 42
Gen. 05 Treviso 13 1
2006-07 Treviso (B) 13 -
Gen. 07 Anderlecht 10 -
Gen. 08 Excelsior Mouscron 17 3
2010-11 Tubize (B) 15 1
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