Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Nome e Cognome:

Mark Dittgen


Luogo di Nascita:

Puttlingen (Germania)


Data di Nascita:

19/08/1974


Ruolo:

Attaccante


Posizione:

Centravanti


Squadra:

Palermo

Voto al Bidone:

8


In una parola:

Spinoso



Mark Dittgen


Il suo ingaggio determinò un embargo dal mercato estero


18/12/2008

di Cristian Vitali

Ecco un calciatore il cui nome identifica perfettamente la sua origine teutonica: uno che si chiama Dittgen non può che essere tedesco. E come il nome, anche il suo fisico aveva tutte le “dure” caratteristiche germaniche: Mark era uno “stangone” di 1,90 cm, un vero panzer che però in rosanero verrà ricordato per tutto, tranne che per quello che fece in campo. In quel Palermo in disgrazia, precipitato in C1, non poteva che essere l’espressione infelice della pessima gestione del club siciliano: durante quella stagione realizzerà appena 2 gol in 21 partite di campionato. Il suo unico acuto si materializza nel Gennaio del 1998, quando segnò un gol di potenza negli Ottavi di finale della Coppa Italia di Serie C. Fu una rete decisiva, tra l’altro realizzata in un derby vinto con l’Atletico Catania per 1-0 che, alla luce del pareggio per 1-1 ottenuto nella gara di andata, valse in pieno il passaggio del turno per la sua squadra. Dicono che addirittura arrivò a litigare con la gelosissima moglie, che non si spiegava come mai il marito tornasse sempre tardi dagli allenamenti. In realtà sembra che Dittgen venisse ulteriormente trattenuto oltre i consueti orari dal mister Arcoleo, per un’ulteriore seduta finalizzata a migliorare il suo colpo di testa. Ma ogni sforzo fu vano. Tra l'altro fu pure molto sfortunato, poichè si materializzò su di lui una leggenda metrolitana che ancora oggi lo caratterizza e che segnerà la fine della sua (dis)avventura italiana: Mark, che nel tempo libero è appassionato di giardinaggio, è nella sua Villa di Mondello e sta curando le sue piante, quando all’improvviso ha un piccolo incidente (ma dagli effetti giganteschi) con delle rose. Il calciatore non si avvede di una spina che sporge e che gli finisce dritta nell’occhio destro, con conseguente ferita e dolore lancinante. La moglie lo porta al Pronto Soccorso: la diagnosi è una infiammazione della cornea, gli applicano una vistosa benda e gli prescrivono un mese di riposo, preludio al suo addio. Ci fu addirittura chi pensò a una lite familiare, perchè la moglie, come detto, si infuriava spesso per le sue lunghe uscite, giustificate però dagli allenamenti intensivi, seppur risultati vani. A conti fatti, il suo trasferimento causò più danni che benefici, poiché il suo ingaggio dal San Gallo fu un travaglio. L’allora Presidente rosanero Giovanni Ferrara non onorò il debito contratto con gli svizzeri per il suo acquisto, fissato a 800 milioni di Lire, per cui intervenne addirittura la Fifa che multò il Palermo, negandogli di fatto la possibilità di effettuare acquisti di giocatori stranieri per due anni. E allora Sensi, nel frattempo divenuto proprietario, per aggirare il blocco della Fifa e il debito con il San Gallo, tesserava i giocatori per la Roma per poi girarli in prestito al Palermo. Solo nel 2004, con l’avvento di Zamparini, questa famigerata pendenza economica contratta con gli svizzeri fu definitivamente conclusa. Chiuso il “magro” affare Dittgen, quindi, per la società siciliana si sono riaperte le porte del mercato internazionale. Un nome, quello del tedesco, che era diventata per i rosanero una maledizione. E con la sua cancellazione tutti in società tirarono un sospiro di sollievo.


Stagione Squadra Presenze Reti
1992-94 Kaiserslautern 4 -
1994-95 Dinamo Dresda 19 3
1995-96 Young Boys
1996-97 San Gallo
1997-98 Palermo (C1) 21 2
1998-99 VFB Leipzig (C)
1999-01 Chemnitzer FC (B) 43 10
2001-02 Waldhof Mannheim (B) 6 -
2002-03 FC Rot-Weiss Erfurt (C) 23 5
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