Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Nome e Cognome:

Johnny Douglas Ekstroem


Luogo di Nascita:

Orgryte (Svezia)


Data di Nascita:

05/03/1965


Ruolo:

Attaccante


Posizione:

Ala Sinistra


Squadre:

Empoli,
Reggiana

Voto al Bidone:

7,5


In una parola:

Simpatico



Johnny Ekstroem


Professionista simpatico ed esemplare con scarsa vena


08/08/2009

di Cristian Vitali

«Tatticamente si adatta alle caratteristiche della squadra. Non ci saranno problemi dal punto di vista ambientale: è giovane e non è ancora un campione famoso»
(Gaetano Salvemini, allenatore Empoli | «La Repubblica», 16/09/1986)
«Io non ho paura, il vostro calcio mi affascina. Vedevo le immagini delle partite italiane e mi incuriosivo sempre più»
(Johnny Ekstroem, attaccante Empoli | «La Repubblica», 26/10/1986)

Il simpatico Johnny Ekstroem è uno di quei calciatori che non si sa bene come definire: se un buon giocatore che ha disputato una carriera al di sopra delle proprie effettive capacità, oppure uno di quei campioni annunciati che però non riescano mai a “sbocciare” definitivamente, diventando quindi la classica promessa non mantenuta. L’idea che nell’immaginario collettivo si ha del buon Johnny in Italia non è assolutamente negativa – anche perché dimostrò di essere una brava persona, che sapeva farsi voler bene, senza dar mai adito a polemiche, da perfetto professionista – tuttavia i numeri non parlano certo in suo favore. Giunse in Ottobre all' aeroporto di Pisa con dieci giornalisti svedesi al seguito. Ma, riassumendo, in tre stagioni nel campionato italiano, da attaccante, ha segnato solo 9 gol, e non era certo una seconda scelta. Ad Empoli per lui ci furono poche luci e molte ombre. La sua partita più ricordata è indubbiamente quel mitico Empoli-Juventus finito 1-0 per i toscani, con un suo gol decisivo: il semi-sconosciuto centravanti svedese, nella stagione 1987/88, guidò il piccolo Empoli – da circa un anno affacciatosi per la prima volta nella sua storia nel massimo palcoscenico calcistico – a vincere contro la temibile Juventus di Ian Rush. Quell’anno fu la sua migliore stagione a livello personale in Italia (con 5 gol, pensa te), ma i biancazzurri scesero in Serie B, all’ultimo posto.

«Con lui il nostro gioco diventerà più veloce. Noi penseremo a lanciarlo in contropiede, lui penserà ai gol»
(Gaetano Salvemini, allenatore Empoli | «La Repubblica», 26/10/1986)
Tuttavia, la sua grinta e il suo impegno non passarono inosservati, tant’è che lo acquistò nientemeno che il Bayern di Monaco, dove rimase per una stagione impreziosita da 7 reti. Dopo una parentesi in Francia, tornò a segnare in Patria, nel suo IFK. Da lì riprese la via dell’Italia: chi lo volle fu probabilmente abbagliato dall’ottima vena realizzativa messa in mostra nelle ultime due stagioni (ma in Svezia però). Andò alla neopromossa Reggiana per 500 Milioni di Lire: coincidenza volle che anche in quel caso – come anni prima all’Empoli – capitò in una squadra che si apprestava a giocare nel massimo campionato per la prima volta nella sua storia. Tuttavia, l’esperienza emiliana di Johnny sarà un mezzo fiasco: non si sa se per problemi fisici, o incomprensioni con l’allenatore, o per precise scelte tecniche, fatto sta che in quella stagione il bomber svedese gioca solo 9 gare e realizza 1 gol, diventando in breve, un vero oggetto misterioso. Lasciata nuovamente l’Italia, gioca un paio d’anni in Germania, poi il simpatico Johhny torna all’ovile per giocare qualche manciata di minuti nell’IFK di Goteborg. E’ rimasto comunque legato all’Italia, anche perché si è sposato con Marinella, una ragazza toscana conosciuta ai tempi d’oro vissuti in Toscana.


«Nessuno deve pensare che possa montarmi la testa. Faccio gol, per questo i giornalisti mi intervistano. Ma io, in una società piccola e familiare come quella dell’Empoli, mi sto trovando benissimo. Accanto a me, ho scoperto molti amici e mi sento come a casa. Non prometto una valanga di gol. Sarei contento di segnare quelli che bastano per salvare l’Empoli»
(Johnny Ekstroem, attaccante Empoli | «La Repubblica», 26/10/1986)

«Ero indeciso se portarlo in panchina e metterlo nel secondo tempo o se gettarlo subito in mischia. Alla fine dell’allenamento i ragazzi sono venuti nel mio stanzino e mi hanno chiesto di farlo giocare subito. Lavorando insieme, si sono accorti che è davvero un fenomeno»
(Gaetano Salvemini, allenatore Empoli | «La Repubblica», 26/10/1986)

Stagione Squadra Presenze Reti
1984-86 IFK Goteborg 49 23
1986-87 Empoli 24 3
1987-88 Empoli 29 5
1988-89 Bayern Monaco 23 7
1989-91 Cannes 35 4
Gen. 91 IFK Goteborg 34 19
1993-94 Reggiana 9 1
1994-95 Dinamo Dresda 30 7
1995-97 Eintracht Francoforte 34 7
1997-98 IFK Goteborg 8 1
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