Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Nome e Cognome:

Reynald Pedros


Luogo di Nascita:

Orleans (Francia)


Data di Nascita:

10/10/1971


Ruolo:

Centrocampista


Posizione:

Interno


Squadre:

Parma,
Napoli

Voto al Bidone:

8


In una parola:

Capellone



Reynald Pedros


Un bel capellone incline alla rissa, “pallino” di Ancelotti


18/12/2008

di Cristian Vitali

«Vorrei contribuire a portare il Parma in Europa»
(Reynald Pedros, centrocampista Parma | «La Repubblica», 02/02/1997)

Giovane rampante del calcio d’oltralpe, Reynald Pedros cresce nel vivaio del Nantes, diventandone in breve tempo una vera bandiera, nonché assoluto protagonista dell’irripetibile stagione della squadra transalpina che nel 1995 riuscì a conquistare lo storico titolo e ad arrivare alle semifinali di Champions League (eliminata da una Juventus in stato di grazia). Ciò gli valse la chiamata dalla sua Nazionale per gli Europei del 1996, che però per lui saranno fatali. Infatti, la Francia arriva alle semifinali, ma lui fallirà dal dischetto il rigore decisivo nella gara contro la Repubblica Ceca: errore che sancirà l’eliminazione dei “galletti” dalla competizione. Molti considerano quell’episodio la chiave di svolta (in negativo) della sua carriera: difatti, guarda caso proprio da quell’estate, Pedros non tornerà mai più ai suoi livelli ottimali. Arrivò a Parma nel Marzo del 1997, in fretta e in furia: era reduce da una stagione in chiaroscuro con L’Olympique Marsiglia. Il suo esordio risale al 6 Aprile 1997, in un Parma-Sampdoria 3-0; in quella stagione giocherà altre 3 gare in campionato, realizzando anche l’unica sue rete “italiana”, nei preliminari di Champions League contro il Wisla Cracovia.

La stagione seguente gioca solo una partita, la prima di campionato a Bari: in quei pochi mesi trascorsi a Parma i dirigenti si rendono conto che quel francese è solo una misera controfigura del giocatore divenuto nel tempo un simbolo del Nantes. Si mise in mostra più che altro per la sua folta chioma, per le sue frequenti scorribande nelle discoteche e, dulcis in fundo, per un caratterino un tantino rissoso, il che gli consentiva di collezionare parecchi cartellini di vario genere. Arriveranno poi Blomqvist e Fiore, e Pedros, voglioso di conquistare la Nazionale per i Mondiali del 1998 (che si giocheranno per lui in casa), non esita a valutare un trasferimento ad un'altra squadra italiana per giocare con maggiore continuità. Pertanto, nel Settembre del 1997 la dirigenza emiliana decise saggiamente che le sue doti potevano essere molto più utili al Napoli, che aveva bisogno di rinforzi per salvarsi. Peccato che poi i partenopei scesero in B con largo anticipo. Ma anche gli azzurri preferirono fare a meno di lui (soprattutto il tecnico Mutti che lo ignora completamente), visto che alle pendici del Vesuvio rimase appena 3 mesi, con altrettante presenze: esordì subentrando a Calderon (che inizio promettente), poi fu schierato titolare nella gara persa a Bergamo contro l’Atalanta, per poi chiudere con un altro subentro al “San Paolo” contro l’Inter.
Pedros rimarrà colpito dalla situazione diciamo folkloristica del Napoli: a suo dire si allenavano in un quartiere dove la violenza quotidiana rasenta la follia, e i dirigenti mettevano in guardia i giocatori sulle possibili ritorsioni dei tifosi sulle loro autovetture, consigliandogli di lasciare l'albergo il meno possibile. Un clima di paura retaggio, probabilmente, della stagione a dir poco catastrofica della squadra. A Napoli il francese legherà soprattutto con il connazionale William e il belga Bertrand Crasson, con i quali confesserà di condividere sarcasticamente la loro situazione partenopea, definita da lui definita pietosa e grottesca. Finirà la stagione al Lione. La stagione seguente il Parma, onde evitare altri problemi, pur avendolo sotto contratto lo ignorò completamente, forse dimenticandosi di averlo ancora alle proprie dipendenze. Nel 2003 sembrava fosse in procinto di firmare per la compagine israeliana dell’Ahi Nazrat, ma poi non se ne fece nulla e tornò in Patria. E pensare che Ancelotti, quando si ventilò l’ipotesi – che sembrava in procinto di concretizzarsi – di un trasferimento di Roberto Baggio proprio al suo Parma, dichiarò candidamente: «Roberto Baggio? No grazie, noi il nostro fuoriclasse lo abbiamo già, è Pedros». Chi si accontenta gode… così così.


Stagione Squadra Presenze Reti
1990-96 Nantes 152 22
1996-97 Olympique Marsiglia 23 -
Mar. 97 Parma 4 -
1997-98 Parma 1 -
Set. 97 Napoli 3 -
Dic. 97 Lione 15 1
1998-99 Parma - -
1999-00 Montpellier 3 -
2000-01 Toulouse FC 8 1
2001-03 Bastia 15 -
2003-07 Imphy Decize (C)
2007-08 FC Baulmes (D)
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