Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Nome e Cognome:

Ivan Renè Valenciano


Luogo di Nascita:

Barranquilla (Colombia)


Data di Nascita:

18/03/1972


Ruolo:

Attaccante


Posizione:

Centravanti


Squadre:

Atalanta

Voto al Bidone:

9


In una parola:

Cicciottello



Ivan Renè Valenciano


Un bolso centravanti in sovrappeso preferito ad Asprilla


30/11/2008

di Cristian Vitali

«Su Valenciano e Asprilla non ci sono dubbi: sono giovani, hanno una gran voglia di affermarsi ed essendo ben dotati tecnicamente possono senz’altro fare bene»
(Franco Previtali, Direttore Generale Atalanta | «La Stampa», 23/04/1992)
«Conosco bene Caniggia, Stromberg e Bianchezi perché sono giocatori di fama internazionale. Spero di fare bene e di segnare tanti gol: nel prossimo campionato voglio mettere a segno almeno la metà delle 30 reti che ho realizzato nel torneo colombiano»
(Ivan Renè Valenciano, attaccante Atalanta | «La Stampa», 23/04/1992)

Dopo diverse stagioni trascorse in nerazzurro – e tutte alquanto redditizie – a Claudio Caniggia, nell’estate del 1992 le offerte non mancavano: pertanto accettò il corteggiamento della Roma e andò a giocare nella Capitale. Per sostituirlo, i dirigenti atalantini – con a capo il famigerato Presidente Percassi – ripiegarono su un giovane e prolifico centravanti colombiano, tale Ivan Renè Valenciano. Capocannoniere del girone sudamericano di qualificazione alle Olimpiadi, proveniva dal Junior Barranquilla, con il quale aveva segnato 44 reti in quattro stagioni. In quegli anni per la Colombia era un periodo felice, visto che la Nazionale, che poteva annoverare tra le sue fila un portiere a dir poco estroso ma efficace come Higuita, riuscì a qualificarsi sia ai Mondiali 1990 che a quelli successivi del 1994, e che in una gara riuscì addirittura nell’impresa di sconfiggere per 5-0 l’Argentina a Buenos Aires! Pare che sul taccuino degli osservatore nerazzurri ci fosse anche un certo Asprilla, che però alla fine, perse il ballottaggio con Valenciano, che arrivò quindi a Bergamo sull’onda dell’entusiasmo di questi ottimi risultati ottenuti dal “fenomeno” Colombia. Tuttavia, fu accolto da un alone di ovvio e giustificato scetticismo, poiché era chiaro per tutti che uno sconosciuto e “burroso” (per non dire grasso) centravanti colombiano non avrebbe mai potuto far rimpiangere un bomber come l’argentino Caniggia. Infatti, come volevasi dimostrare, vide il campo in appena 5 occasioni: ovviamente non realizzò neanche una rete, visto che la porta avversaria proprio non la vedeva, ma in compenso si sprecarono i fischi degli ultrà disperati per le innumerevoli palle gol da lui sprecate. Rapido negli spazi brevi ma completamente insofferente alle spiegazioni tattiche, aveva la tendenza ad ingrassare sempre di più. Già nel mercato di riparazione di Gennaio venne rispedito al mittente, in Colombia, dove se lo riprendono senza problemi. Infatti, il campionato colombiano non ha nulla a che vedere con quello italiano, tant’è che ritornò a segnare con regolare continuità. Nel frattempo, quel certo Tino Asprilla, snobbato dall’Atalanta, fu poi ingaggiato dal Parma, diventando nel tempo uno dei protagonisti dell’epopea europea gialloblu. Mentre Valenciano finisce ben presto messo nel dimenticatoio. Le cronache tornano a parlare con lui nel 2002, quando viene arrestato in Patria perché coinvolto in una sparatoria. Solo a Bergamo non è stato capace di sparare al meglio le sue cartucce.


«E’ al torneo preolimpico sudamericano disputato nel febbraio scorso ad Asuncion, in Paraguay, che ho osservato per la prima volta Valenciano, un centravanti che segna molte reti. Tanto che è risultato il cannoniere del torneo con 5 gol. Ha una struttura fisica possente e ricorda Boninsegna»
(Franco Previtali, Direttore Generale Atalanta | «La Stampa», 23/04/1992)

«Il mio modello? Vialli, un giocatore molto completo, il migliore del calcio italiano, e anche Van Basten. Spero di non far rimpiangere Caniggia che mi dicono in partenza per un’altra squadra. Anzi vorrei superarlo in gol e sostituirlo nel cuore dei tifosi»
(Ivan Renè Valenciano, attaccante Atalanta | «La Stampa», 23/04/1992)

«Non ho paura dei difensori italiani, sono abituato al peggio dei tornei sudamericani»
(Ivan Renè Valenciano, attaccante Atalanta | «La Stampa», 03/08/1992)

Stagione Squadra Presenze Reti
1988-92 Junior Barranquilla 96 44
1992-93 Atalanta 5 -
1993-96 Junior Barranquilla 100 93
1996-97 Deportivo Vera Cruz 10 6
1997-99 Monarcas Morelia 27 11
1999-00 Independiente Medellin 38 24
2000-01 Atletico Bucaramanga
Gen. 01 Deportivo Calì 13 5
2001-02 Gama Brasilia 4 -
Gen. 02 Real Cartagena
2002-04 Quindio Armenia 31 9
2004-05 Millonarios 8 1
2005-07 Junior Barranquilla
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