Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Nome e Cognome:

Waldemar Victorino


Luogo di Nascita:

Montevideo (Uruguay)


Data di Nascita:

22/05/1952


Ruolo:

Attaccante


Posizione:

Centravanti


Squadra:

Cagliari

Voto al Bidone:

9


In una parola:



Waldemar Victorino


Quando una semplice partita basta per sistemarti a vita


30/11/2008

di Cristian Vitali

«Ho trent’anni e sono molto contento di avere l’opportunità di giocare gli ultimi anni in una squadra italiana. E’ un pò il coronamento dei miei sogni»
(Valdemar Victorino, attaccante Cagliari | «La Stampa», 23/07/1982)
«Con Victorino sono tranquillo, è un uomo che i gol li ha sempre fatti e quindi sono sicuro che non deluderà. Certo, dovrà funzionare tutta la squadra perché un uomo da solo, per forte che sia, non può determinare granché. Ed il Cagliari si baserà proprio sul collettivo, sulla manovra di tutta la squadra»
(Gustavo Giagnoni, allenatore Cagliari | «La Stampa», 26/07/1982)

Victorino rappresenta un valido esempio di come una semplice partita, una occasione isolata ma condita da una gagliarda prestazione, possa permettere ad un giocatore di “vivere” di rendita, o comunque di far credere di essere un vero artista del pallone. La partita in questione fu Uruguay-Italia disputata durante il Mundialito edizione 1981: una gara legata al destino di Victorino, detto “El Piscador”, idolo del Nacional di Montevideo, punta rapida e micidiale sotto porta. All’epoca questa insolita competizione metteva di fronte tutte le Nazionali che avessero vinto almeno una volta la Coppa del Mondo. Quel giorno l’uruguayano – in una delle sue prime uscite sulla ribalta internazionale – giocò veramente la partita della vita, senza dar tregua al suo marcatore diretto, un certo Fulvio Collovati, realizzando anche una rete di pregevole fattura. Per la cronaca, con la Nazionale dell’Uruguay centrerà 15 reti in 33 gare, dal 1976 al 1981. Fu così che il Presidente del Cagliari, rimasto estasiato dalle giocate di questo “pallonaro” sudamericano, decise di ingaggiarlo nell’Estate del 1982, un po’ come succederà qualche anno più tardi con Berlusconi che si invaghì dell’argentino Borghi, con il compito di sostituire Selvaggi (passato al Torino) nel cuore dei tifosi cagliaritani, sempre molto passionali. Altra coincidenza: come Borghi, anche Victorino si rivelerà un vero “bidone”. Appena 10 gare, tanta panchina e isolani retrocessi in B al termine della stagione. E pensare che l’obiettivo era la qualificazione alla Coppa Uefa, e Victorino sarebbe dovuto essere la ciliegina sulla torta di una campagna acquisti che portò al Cagliari anche il peruviano Uribe, suo degno compagno di giochi. Pertanto, per l’uruguayano il verdetto fu inappellabile: cessione definitiva, e al più presto. E per fortuna che alcuni incoscienti dirigenti della squadra del Newell’s Old Boys si dissero disposti a sborsare ben 100 milioni di Lire per averlo! I dirigenti rossoblu non crederono alle loro orecchie, ovviamente accettando l’offerta senza fiatare. Di lui e della sua esperienza isolana si disse: «Era animato da una grande voglia di dimostrare il suo valore. Sbagliava tutto, per questo l’allenatore fu costretto a metterlo fuori squadra, ma era un peccato, perché si impegnava tanto, tantissimo». Evidentemente non abbastanza per essere competitivo. Oggi fa il Procuratore. Ma non diciamolo ad alta voce.


«Sono un attaccante, ma devo dire che amo molto partecipare anche alla preparazione delle azioni offensive. So, però, che al Cagliari serve essnzialmente un uomo-gol, e cercherò di adeguarmi al gioco della squadra. Di reti ne ho segnate tante, 320 nel corso della mia carriera. Lo scorso anno con 20 reti ho vinto la classifica dei goleador del mio Paese. Con il Cagliari spero di segnarne almeno 12, è nelle mie possibilità»
(Valdemar Victorino, attaccante Cagliari | «La Stampa», 23/07/1982)

«In questi giorni mi sono allenato con la mia vecchia compagine del Naclonal — ha detto il centravanti all'arrivo — e se Glagnoni me lo chiedesse, sarei pronto a scendere in campo anche subito»
(Valdemar Victorino, attaccante Cagliari | «La Stampa», 11/08/1982)

«Sono felice di venire a giocare da voi, era ora che un calciatore del mio Paese tornasse sul campi italiani. L’ultimo, infatti, credo sia stato Abbadie 28 anni fa»
(Valdemar Victorino, attaccante Cagliari | «La Stampa», 11/08/1982)

«Voglio portare il Cagliari tra le prime quattro squadre del campionato»
(Valdemar Victorino, attaccante Cagliari | «La Stampa», 11/08/1982)

Stagione Squadra Presenze Reti
1969-74 Cerro Porteno (B)
1974-75 Progreso
1975-79 River Plate 43 30
1979-81 Nacional Montevideo 53 42
1981-82 Deportivo Calì 13 11
Gen. 82 Nacional Montevideo
1982-83 Cagliari 10 -
1983-85 Newell's Old Boys
1985-86 Colon Santa Fe
1986-87 LDU Portoviejo
Copyright © 2006 Calciobidoni.it — Le Meteore e i Bidoni del calcio italiano | Webmaster Cristian Vitali

Qualsiasi materiale pubblicato (testi ed immagini) può essere riprodotto a condizione che venga citata la fonte — Calciobidoni.it