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Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.
NEWS — LIBRI
L’inedito ed approfondito dossier che spiega come il calcio sia diventato un esempio della globalizzazione
01/12/2016
di Cristian Vitali

“Come il calcio spiega il mondo”, scritto dal giornalista americano Franklin Foer, è un testo che dimostra come il calcio possa diventare “un punto di vista e di osservazione inedito sulla nostra contemporaneità”. Foer, da vero amante del calcio in un paese che non ha il pallone nel DNA, passa in esame i vari aspetti del mondo del pallone e se ne serve per fare il punto sui tempi della globalizzazione. Si passa così dalle interviste ai famigerati ultras serbi, alle divisioni religiose dei fans scozzesi dei Rangers e del Celtic Glasgow. Si passa per la nascita delle “nuove oligarchie” e si finisce sul rapporto tra il calcio e l’Islam. Poi si arriva all’Italia e Foer parla di un sistema dove gli arbitri sono condizionati dalle grandi squadre (Juve e Milan) e da campagne di stampa mirate. Potere e condizionamento, insomma. Quello che “Calciopoli” ha scoperchiato, tre anni dopo. La conclusione a cui arriva il giornalista americano è che la globalizzazione non è riuscita ad eliminare (anzi, forse ha contribuito a rendere più forti) le culture locali, il tribalismo, le rivalità (anche feroci), l'intreccio di affari (taluni davvero oscuri) che gravitano intorno al mondo del calcio. Chi sperava in una nuova era, vedendo le squadre riempirsi di giocatori di ogni nazionalità, chi ipotizzava che una nuova cultura globale avrebbe cancellato ogni istituzione locale si è dovuto ricredere.
Titolo: «Come il calcio spiega il mondo»|
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