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— Intervista a Cristian Vitali
Calciobidoni.it: “Raccontiamo errori ed azzardi del calcio italiano”


Dietro Le Quinte ha il piacere di presentare l’intervista a Cristian Vitali, Direttore Responsabile di Calciobidoni.it, blog dedicato agli errori clamorosi e alle papere storiche del mondo del calcio. Abbiamo concluso l’intervista con un commento sulle squadre che si sono piazzate al terzo e quarto posto nella classifica risultati Serie A.


28/05/2018

di Caterina Fusi

Superscommesse.it

Buongiorno, come e quando nasce il blog Calciobidoni?

«Il Blog nasce precisamente nel Marzo del 2006: pochi mesi prima dell'inizio di quella fase a gironi dei Mondiali che poi vedranno vincere l’Italia decisi di mettere a frutto un attestato di Progettista Web che avevo conseguito da poco. Il Web mi ha sempre affascinato e l’idea di coniugarlo con la mia passione per il calcio è venuta di conseguenza».

Come nasce invece la sua passione per il calcio?

«Beh, ho due fratelli tifosi, uno dell’Inter e uno del Milan, ho seguito però quest’ultimo. Ma nel tempo ho capito di non essere solo un semplice tifoso, ma un innamorato di “storie” particolari, ed amante delle statistiche. Mi annoia una gara di Champions League, mi affascina di più seguire il “funerale” che i tifosi del Modena hanno fatto come preludio al recente fallimento, non con una punta di amarezza, la storia della moglie di Essien che acquista il Como e poi fugge nel nulla, di Bellini della Pistoiese che ha speso quasi tutta la sua carriera nelle fila degli arancioni. Storie e protagonisti “minori”, che il tifoso medio solitamente non conosce. La mia passione mi ha avvicinato molto al Torino, club non di primaria importanza, ma che ha alle spalle una storia che non ha eguali nel panorama calcistico mondiale, una storia che non solo affascina, ma che ti porta ad osannare più gente che “fa legna” piuttosto che grandi campioni. Colleziono maglie di calcio e ti assicuro che adoro quelle di Lecce, Reggiana, Cremonese, e altre provinciali degli anni novanta. Molto più belle di quelle di dei club che frequentano la Champions!».

Chi è il “Calciobidone”?

«Il Calciobidone è il calciatore straniero più scarso della Serie A, o meglio quello che ha più deluso le aspettative, quello che è stato pagato tantissimo e non ha quasi mai giocato, quello che doveva essere un grande campione e ha fatto cilecca, quello che doveva essere un professionista e che invece ha preferito sesso, droga e rock and roll piuttosto che gli allenamenti».

Il titolo “Calciobidone” 2017 è stato vinto da Gabigol. Nel campionato attuale, chi si avvicina di più al titolo?

«Ad oggi mi vien da dire Kalinic: questo doveva essere il suo anno di maturità dopo le ottime stagioni alla Fiorentina, invece a Milano, complice anche l’annata mediocre dei rossoneri, sembra diventato un brocco. L’autorete di testa nella Finale di Coppa Italia contro la Juve penso che rappresenti il simbolo della sua stagione negativa».

Negli ultimi 9 anni, hanno vinto il titolo di “Calciobidone” ben 6 giocatori dell'Inter: saprebbe fornirci una considerazione che giustifichi questa statistica?

«E’ molto semplice, l’Inter è ormai acclarata come la squadra che “attira” maggiormente bidoni. E’ il club che, dai tempi di Moratti Junior, non è mai riuscita ad impostare una programmazione di mercato che abbia una logica concreta. Mi spiego meglio: dall’esterno la percezione che abbiamo avuto è quella di acquistare giocatori “a casaccio”, peraltro pagandoli anche bene, presentandoli come novelli campioni che invece poi non rendono come dovrebbero. E’ stato così, per ragioni diverse, con Forlan, la cui età avrebbe dovuto far capire che il Mondiale sarebbe stato il suo canto del cigno, come per Kondogbia, una cifra folle spesa per un giocatore così giovane, così come per Gabibgol, che è stato distrutto nel momento esatto in cui Tronchetti Provera alla presentazione lo ha praticamente eletto come erede di Ronaldo, il Fenomeno. Errori ed azzardi che, forse, un tifoso esperto avrebbe avuto la logica di evitare, in barba alla professionalità dei tanti dirigenti che hanno operato alla Pinetina».

Attualmente chi è il “Calciobidone” della Nazionale Italiana?

«Solitamente non cito giocatori italiani, ma negli ultimi anni – e la mancata qualificazione ai Mondiali ne è una prova concreta – di nomi ce ne sono parecchi, ma più che altro a livello dirigenziale: su tutti Tavecchio, incapace di gestire la baracca, ed anche Ventura, a cui però do delle attenuanti. Per lui si è trattato più di una scelta operata come premio alla carriera più che per l’effettiva convinzione di puntare su di lui. Il quinquennio al Torino, eccezionale, è stato un ottimo biglietto da visita, ma la Nazionale è un’altra cosa. Ho avuto la sensazione che qualcuno avesse remato contro di lui, e comunque se avessimo fatto un gol in più staremmo parlando di altro, al limite avremmo rimandato il giudizio al termine dell’avventura in Russia. Vedo parecchi giocatori “appagati” e non proprio desiderosi di onorare al meglio la maglia degli Azzurri».

Per quanto riguarda le squadre che si sono piazzate al terzo e quarto posto in classifica, validi per la Champions League su chi avrebbe scommesso?

«Non avrei comunque scommesso sull’Inter ma sulle romane: i giallorossi hanno deluso nel confronto con il Napoli, ad inizio stagione sembrava che potesse anche essere l’anti Juve, ma Di Francesco ha l’attenuante di essere stato per la prima volta in panchina all’Olimpico, mentre la Lazio ha fatto una stagione veramente ottima e la vedevo più meritevole. Fiorentina e Milan, purtroppo, hanno alle spalle società che hanno un po’ disinvestito. Soprattutto i rossoneri non sappiamo di preciso che fine faranno, lo dico con amarezza perché vedere club o anche aziende in mano straniera non fa mai piacere. E la recente bocciatura UEFA non fa ben sperare».


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