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— Intervista a Cristian Vitali
«I bidoni e le meteore del calcio italiano»


Oggi intervistiamo Cristian Vitali, ideatore di Calciobidoni.it, un sito davvero divertente che ogni appassionato di calcio dovrebbe tenere tra i suoi preferiti!


27/03/2014

di Redazione Bet4win.it

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Ciao Cristian prima di tutto due parole su di te.

«Ciao! Cristian Vitali, anni 33, giornalista mancato, scrittore. Adoro il calcio anche se, con grande amarezza, me ne sto disinnamorando. Non è più una passione, ma un business totale. E non si può giocare tutti i giorni! Rimpiango l’ultimo bel calcio, quello degli anni novanta. Per questo ho anche altri hobby: apprezzo molto conoscere la storia della automobili, quelle italiane, soprattutto del passato. Ma nel tempo libero mi piace molto scrivere, per questo mi sono “inventato” Calciobidoni».

Quando e come è nata l’idea di Calciobidoni.it?

«Anno 2005, corso di Progettista Web. Sono sempre stato attirato da attività multimediali, e come altri ragazzi un corso finanziato dalla Regione Lazio mi ha dato la possibilità di imparare cosa sia il linguaggio HTML e conseguentemente di poter fare un sito. Beh, come “banco di prova” decisi proprio di dedicarne uno al calcio, ma sarebbe stato troppo banale incentrarlo sui grandi campioni. Così decisi di fare delle schede più originali, dedicate a giocatori più particolari. E dall’unione delle parole chiave “calcio” e “bidoni”, classico argomento da Bar e foriero di risate, è nato “Calciobidoni”. Oggi questa parola ha finito per identificarmi: scherzosamente, molti dei miei conoscenti e dai miei seguaci (su Facebook sono arrivato ad oltre 1.700 Mi Piace), mi chiamano proprio così. Io mi ci faccio una risata sopra, anche perché significa che ho colto nel segno».

Quali sono i requisiti del “bidone” perfetto?

«Una (o più) esperienza in un club italiano condita da prestazioni scadenti, battute da oratorio, look quantomeno eccentrico, risse e/o litigi e chi più ne ha più ne metta. Non necessariamente tutte insieme. L’importante è che il giocatore venga nel tempo considerato, nell’immaginario collettivo, un “perdente” in relazione alle aspettative poste a suo carico. Faccio un esempio. Bidone può essere sia lo straniero sconosciuto che venne a giocare poche partite, forse, senza neppure saper giocare a calcio, ma anche un certo Rivaldo, un grande giocatore che però al Milan avrebbe dovuto fare il salto di qualità e invece in rossonero deluse ampiamente le attese. Provate a chiedere ai tifosi rossoneri. Sono convinto che tutti riconosceranno che è stato un ottimo giocatore, ma parlando solo della sua annata al Milan saranno davvero in pochissimi ad asserire di essere rimasti incantati dalla gesta del brasiliano a San Siro».

Esiste almeno un caso di “bidone” redento? Cioè un calciatore che da brutto anatroccolo si è poi trasformato in splendido cigno?

«Sono davvero pochi. Il primo nome che mi viene in mente è Jonathan. Incredibile come sia riuscito nel giro di poco tempo a recuperare terreno da brocco allo stato puro a ottimo esterno. Un altro è Alvarez, che a ritmi più lenti è passato da deludente a più che accettabile. Ma sono casi rari. E’ difficile che quello che mi hai chiesto avvenga, perché io considero solo l’esperienza nel campionato italiano del giocatore che ha deluso, che spesso è breve e sconfortante. Prendiamo Quaresma, per esempio. Lo definii forse l’unica vera presunzione di Mourinho, fu pagato ben 25 milioni (altra considerazione che gli fa guadagnare punti per la nomea di bidone) e nessuna Trivela, suo marchio di fabbrica, da rilevare al Meazza. Adesso molti dicono che sia rinato. Proprio in questi giorni ha segnato al Napoli in Europa League contribuendo ad estromettere i partenopei dalla competizione. Ma per riprendersi è dovuto tornare a casa. Il banco di prova avrebbe dovuto essere un suo ritorno nel campionato italiano. E lì allora potremmo veramente giudicare se si sia meritato di togliersi di dosso questa scomoda etichetta».

Una top 5 dei migliori “bidoni”?

«Per le loro storie “succose”, dico: Luis Silvio Danuello (Pistoiese), Ma Ming Yu (Perugia), Caraballo (Pisa). E mi fermo qui. I nomi sono davvero troppi per fare una vera classifica».

C’è una squadra particolarmente predisposta a ingaggiare “bidoni”?

«L’Inter di Moratti, senza ombra di dubbio. La lista è lunghissima. Dal duo Rambert-Zanetti per arrivare ad Alvaro Pereira. Nel mezzo, una lunga serie di pippe colossali o giocatori che in nerazzurro subivano una metamorfosi incredibile. Van Der Meyde, Guly, Gresko, Vampeta. E poi Caio, Brechet, Carini. Senza contare tutti quelli che hanno “regalato" al Milan (tra cui Seedorf e Pirlo), in scambi improbabili dove l’Inter ci rimetteva sempre e comunque. E questi sono solo quelli che di getto mi vengono in mente».

Quali sono i calciatori nell’attuale campionato di serie A che possono maggiormente ambire a questo titolo?

«Adesso il nome più gettonato è senza dubbio Honda del Milan. Travolto dalla crisi generale dei rossoneri, certo, ma Gennaio il giapponese fu presentato come il salvatore della patria. Addirittura il sito ufficiale rossonero lo annunciò con una scenografia da grande campione, con il suo profilo trasposto nella sagoma del numero 10 che avrebbe poi indossato. Un pò troppo, direi».

Ho visto che hai pubblicato anche un libro. Come è nata questa iniziativa?

«Io “nasco” giornalista, e quindi con la passione della scrittura. L’idea di un libro ce l’ho sempre avuta nel cassetto. Devo ringraziare la visibilità del mio sito e i ragazzi della Piano B, una giovane Casa Editrice di Prato i cui responsabili mi hanno contattato dopo essere capitati nel sito ed essersi sganasciati dalle risate. Ho colto al volo la loro proposta, un’idea originale che poi ha avuto anche qualche imitazione. E così è nato “Calciobidoni – Non comprate quello straniero”, una divertente carrellata di giocatori stranieri capitati nel nostro campionato per essere protagonisti e che invece sono rimasti con un palmo di naso. L’appassionato si è leccato i baffi, e infatti ringrazio chi se lo è comprato facendosi addirittura la foto con la copertina, o chi ancora oggi mi chiama per raccontarmi aneddoti o ricordare insieme altri giocatori del passato. Sto lavorando a una seconda edizione, con altri protagonisti, molti dei quali inediti rispetto al sito. Anzi, ne approfitto per lanciare un appello alle case editrici interessate dall’idea...».

Dacci un'anticipazione, se puoi. La prossima scheda che pubblicherai sarà...

«Molto probabilmente Quaresma, ormai non credo che tornerà più in Italia, dopo che in passato si parlò di un interessamento del Genoa. Ma vi invito, a Novembre, a partecipare alla votazione del Calciobidone, un Bidone d’Oro dei tempi nostri, che grazie ai voti degli internauti proclama il peggior flop stagionale tra gli stranieri. Lo scorso anno ha vinto Bendtner, che in Inghilterra continua a combinarne di cotte e di crude. E il bello è il “Jolly”: chiunque, oltre a votare tra i 10 candidati, può suggerire un altro nome inedito. Sai quante chicche? Chi si è ricordato di Menga, una presenza col Torino, chi di Keko del Catania. Ma a vincere è stato Alvaro Pereira: decisamente meritato, i tifosi non sbagliano! Ma ho anche un altro nome: Axeldal. Voglio proprio vedere chi se lo ricorda...».
Grazie mille Cristian, ci vediamo su Calciobidoni.it!


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